sabato 27 dicembre 2014

La nascita di Gesù.....raccontata dai bambini


Qui potete trovare un simpatico video in cui alcuni bambini della chiesa di San Paolo, ad Auckland, in Nuova Zelanda, recitano divertendosi per mettere in scena una drammatizzazione che racconti la nascita di Gesù. Sono stati bravi e divertenti. Spero piaccia anche a voi e vi faccia ricordare, sorridendo, il significato del Natale.
Buona visione...
mMg


mercoledì 24 dicembre 2014

Una notte di attesa....

Siamo giunti anche quest'anno alla Vigilia di Natale!
Nella tradizione del mondo occidentale (le Chiese ortodosse, secondo il calendario giuliano, celebrano la Vigilia di Natale il 6 gennaio) assume una grande valenza simbolica poiché si celebra, nella notte, la nascita di Gesù, in una grotta di Betlemme, nella Giudea, regione della Palestina. Secondo i Vangeli, seguendo una stella di Betlemme, i re Magi venuti dall'Oriente trovarono un bambino che giaceva in una mangiatoia: ne riconobbero l'importanza e gli offrirono oro, incenso e mirra.

Per il fedele cristiano, la veglia notturna della vigilia serve da transito verso il mistero della nascita del Dio che si fa uomo ed entra nella storia dell'umanità: si danno gli ultimi ritocchi al presepe, ci si prepara per la messa di mezzanotte, in una attesa che ha lo scopo di far presente e reale il miracolo della nascita di Gesù.

Qui potete trovare un simpatico video in cui alcuni bambini della chiesa di San Paolo, ad Auckland, in Nuova Zelanda, recitano divertendosi per mettere in scena una drammatizzazione che racconti la nascita di Gesù. Sono stati bravi e divertenti. Spero piaccia anche a voi e vi faccia ricordare, sorridendo, il significato del Natale.

Comunque passiate questa notte, non siatene solo "spettatori" ma vivetela nel suo vero significato.
Auguri!
mMg







lunedì 15 dicembre 2014

Natale...in arte!

Tra poco sarà Natale che come già sapete, celebra la nascita di Gesù. Una festa che piace a tutti, vissuta provando sensazioni piene di allegria e di gioia. 
Tanti pittori nei secoli hanno raffigurato la scena della stalla con Maria e Giuseppe, il bue e l'asinello, la mangiatoia, gli angeli, la stella cometa e i Re Magi che vanno in visita portando oro, incenso e mirra. 
Con l'aiuto di un articolo di Maddalena Baldini, giornalista esperta di arte, in previsione del Natale, guardiamo insieme un quadro intitolato "Natività", fatto da un artista che si chiama Lorenzo Lotto. Pronti? Cominciamo proprio con alcune notizie sul pittore. 
Leggiamole qui di seguito:

Notizie su Lorenzo Lotto
Questo pittore nato a Venezia ha avuto una vita un po' difficile. In realtà era molto bravo, ma doveva sempre confrontarsi con altri grandi artisti che vivevano e lavoravano negli stessi anni del 1500, come Tiziano. Per sfuggire a questi continui confronti, Lorenzo comincia a viaggiare in tutta Italia e inizia a lavorare nelle Marche, in Lombardia, nel Lazio oltre che nella sua terra di origine il Veneto, facendo opere sia per nobili signori, sia per la Chiesa. Tra tutti i quadri che ha lasciato, come abbiamo detto, guardiamo assieme la Natività, oggi conservata in una delle città piú belle d'Italia: Siena.

Il quadro
La scena è intima e semplice. Nel buio della notte si intravvede l'interno di una casa o di una stalla. San Giuseppe in piedi allarga le braccia in segno di stupore. In fondo sulla sinistra una donna inginocchiata davanti a un camino acceso sembra voglia scaldare un panno di stoffa... Chissà, forse da utilizzare per il piccolo Gesù che, in primo piano tra le braccia della Madonna aiutata da un'altra donna, sta facendo il suo primo bagnetto. Nell'angolo a sinistra si vede appena la culla dove Gesù verrá messo a riposare. La stanza è piena di ciotole e contenitori che sono serviti sicuramente per scaldare l'acqua ma... Non notate niente di "strano"? Il piccolo Gesù si comporta come tutti i bambini del mondo: non appena tocca l'acqua si irrigidisce e inarca la schiena, proprio come fanno i vostri fratellini o le voste sorelline quando mamma o papà gli fanno il bagno. Se non ci avete mai fatto caso la prossima volta prestateci attenzione. Lorenzo Lotto ha dipinto un gesto naturale e vero nella notte di Natale.

(fonte: www.cheforte.it - articolo di  Maddalena Baldini)

lunedì 17 novembre 2014

Ebraismo: la maggiore età e il Bar-Mitzvah

Classi quinte

Abbiamo accennato in classe alla festa celebrata dai ragazzi ebrei quando raggiungono la maggior età, il Bar o Bat Mitzvah.
Ecco un approfondimento con alcune notizie in più....

Buona lettura!
mMg




Il Bar-Mitzvah (alle lettera, “figlio del comandamento”) e il Bat-Mitzvah (“figlia del comandamento”) si verificano quando i ragazzi ebrei raggiungono l’età matura. Secondo la tradizione religiosa, le ragazze raggiungono l’età della responsabilità a 12 anni mentre i ragazzi a 13.

Una volta raggiunta l’età per celebrare il Bar-o il Bat-Mitzvah, i ragazzi e le ragazze sono obbligati a seguire i comandamenti e sono ritenute persone moralmente responsabili delle proprie azioni, tanto che i ragazzi sono da quel momento considerati come membri del gruppo minimo di dieci persone necessario per poter celebrare il culto. Essi possono inoltre guidare le liturgie e leggere la Torah.
La legge ebraica non prevede alcuna cerimonia per celebrare il Bar- o il Bat-Mitzvah. Un ragazzo o una ragazza che raggiungono rispettivamente i 13 e i 12 anni di età diventano automaticamente membri a pieno titolo della comunità, indipendentemente dal fatto che l’evento sia festeggiato con un rito o meno. Di fatto, però, è diventata tradizione diffusa quella di festeggiare il Bar-Mitzvah con una grande cerimonia.

Il Bar-Mitzvah - celebrazione per i ragazzi
Uno dei comandamenti che diventa vincolante per un ragazzo, una volta raggiunta l’età del Bar-Mitzvah, è quello di indossare i Tefillin, gli astucci neri che contengono i passaggi della Torah, durante la preghiera del mattino. Nelle famiglie ebraiche tradizionali, per i giovani ragazzi ricevere e indossare i Tefillin per la prima volta costituisce un momento molto emozionante e commovente.
Nelle comunità tradizionali, la parte più importante del rito si svolge nella sinagoga dove il ragazzo è chiamato a proclamare una benedizione di riferimento alle letture settimanali della Torah. Di solito ciò accade nel primo sabato dopo il tredicesimo compleanno del ragazzo. Oltre a proclamare la benedizione, molti ragazzi leggono anche la porzione settimanale dai rotoli della Torah (Parashah) e cantano l’Haftarah, la lettura aggiuntiva tratta dal libro dei Profeti. Dato che la Torah è scritta senza vocali e note musicali, imparare a leggere e a cantare i brani previsto dalla settimana (che possono occupare anche molti capitoli) è un compito arduo e i ragazzi iniziano a prepararsi molti mesi prima del Bar-Mitzvah. 
Il rabbino della comunità solitamente rivolge un discorso particolare al ragazzo, adattando il commento alla lettura della settimana per offrire insegnamenti importanti circa la vita del giovane nella comunità. Anche il ragazzo tiene una riflessione, prendendo spunto dalla Torah e condividendo il significato che quel giorno riveste per lui.

Il Bat-Mitzvah - celebrazione per le ragazze
Mentre la celebrazione del bar-Mitzvah è molto simile in tutte le correnti dell’Ebraismo (ortodosso,
conservativo e riformato), il modo in cui si celebra il Bat-Mitzvah dipende largamente dal movimento religioso al quale la ragazza appartiene. Fino al secolo scorso non esisteva nessun evento o celebrazione che ricordasse il bat-Mitzvah (un’eccezione degna di nota è rappresentata dalla comunità ebraica italiana che celebra l’evento da molto secoli).
Attualmente, in molte comunità ortodosse, l’evento è malapena notato ed è celebrato solo con una piccola festa per la ragazza e qualche amica. Con la nascita dell’Ebraismo conservativo e riformato, l’enfasi posta sull’uguaglianza nella partecipazione maschile e femminile ha contribuito a diffondere l’uso di celebrare il Bat-Mitzvah con le stesse modalità del Bar-Mitzvah.
Nelle comunità conservative e riformate, la celebrazione del Bat-Mitzvah comprende per la ragazza anche la lettura della Torah e la guida del culto in sinagoga. Nelle comunità ortodosse si sta invece diffondendo l’uso di liturgie aperte solo alle donne, nelle quali la ragazza che celebra il Bat-Mitzvah può leggere la Torah. In genere, essa tiene anche un breve discorso su un tema legato alla Legge.


Vi posto anche qui di seguito un video che racconta la celebrazione ebraica in onore di un ragazzo che per la prima volta legge la Torah stando di fronte alla sua comunità. Buona visione!





giovedì 13 novembre 2014

Ebraismo: ripassiamo con un gioco!

Classi quinte

Nelle ultime lezioni di novembre abbiamo affrontato la religione ebraica...Anche se il nostro viaggio non è ancora finito, vi propongo un giochino semplice per ripassare alcuni concetti che abbiamo imparato. 
Per accogliere la sfida, e provare a risolvere il gioco....cliccate qui oppure sull'immagine qui sotto!


Buon divertimento!
mMg


domenica 9 novembre 2014

Lo sviluppo delle Grandi Religioni....in un video

Classi quinte

Sul sito di Focus viene proposto un filmato che illustra le modalità con cui sono avvenute la nascita e l'espansione delle varie religioni nel mondo.
Volete curiosare?? Cliccate sull'immagine per visionare il video!
mMg

Clicca sull'immagine per accedere al video

Canaan....Palestina....Israele: la terra in cui visse Gesù!

Classi quarte

Abbiamo da poco iniziato il nostro viaggio alla scoperta della Palestina, la terra di Gesù. 
Vi propongo questa presentazione della collega Maria Renzi che in modo divertente ci accompagna nella scoperta della "Terra Santa", come viene oggi chiamata, ricordando anche principali fatti della vita di Gesù.
Buona visione! 
maestra Miriam

Come studiare bene? 8 regole d'oro!

"Quanta  fatica che si fa a studiare!" si sente spesso dire fra voi alunni....lo studio si sa è la parte più impegnativa della scuola e quella in cui molti di voi hanno più difficoltà.
Allora eccovi una mappa che potrebbe fare al caso vostro: 8 regole, 8 passi per arrivare facilmente alla meta!
Sperimentate i consigli.....e Buono Studio!
mMg

(fonte: http://www.infografie.com/)

sabato 1 novembre 2014

Commemorazione dei Defunti - Tradizioni in Italia e nel mondo


Il 2 novembre, secondo la tradizione della Chiesa cristiana, si commemorano i defunti.
E' abitudine recarsi al cimitero a far visita ai nostri cari, portare dei fiori sulla tomba delle persone che abbiamo incontrato nella nostra vita e che ora non sono più con noi, ma che ricordiamo con affetto.
Il fiore tipico di questi giorni è il crisantemo, a cui è legata una leggenda giapponese. La conoscete? Ve la riporto qui di seguito:
 In una casetta del bosco vivevano una mamma e una bambina. Intorno alla casetta sbocciavano bellissimi fiori; quando giunse la brutta stagione, tutti i fiori appassirono.
Solo uno era rimasto alla bimba, perché ella lo aveva conservato in casa. Un giorno la mamma della bimba si ammalò gravemente; allora colse il fiore e l’offrì alla Madonna, perché facesse guarire la sua mamma.
 Mentre pregava sentì una voce: << La tua mamma vivrà tanti anni quanti sono i petali del fiore che mi hai donato!>>. La bimba contò i petali del fiore e vide che erano pochi; allora per amore della mamma, ridusse i pochi petali in tante striscioline. Così i petali divennero molti e la mamma visse per tanti anni.
Nacque così il crisantemo, il fiore dai mille petali. 

Se volete costruire il vostro crisantemo, magari con un lavoretto manuale, potete prendere spunto dalla foto. E' un lavoretto che la maestra Nella ha fatto costruire ai suoi alunni con della carta crespa.
Andate qui per scoprire come!

Voi conoscete qualche tradizione legata a questa festività?
Vi propongo un interessante articolo pubblicato dalla rivista FocusJunior in cui sono illustrate in modo sintetico alcune tradizioni curiose legate a questa festa, tradizioni presenti nelle regioni italiane ma anche nel resto del mondo. Cliccate qui per scoprirle!

Buona lettura!....e domani non dimenticate di fare una visita al cimitero!
mMg 

venerdì 31 ottobre 2014

Teste di zucca....vuote? Meglio la luce dei Santi!

Nella Chiesa ognuno di noi trova quanto è necessario
per credere, per vivere da cristiani, per diventare santi,
per camminare in ogni luogo e in ogni epoca.
(Papa Francesco)

La festa di Halloween nel nostro paese ha avuto una diffusione abbastanza recente, complice il marketing, che l'ha resa un'appuntamento sempre più sentito. È diventato oramai il "carnevale d'autunno". Travestimenti, maschere e scherzi sono gli elementi di questa ricorrenza che affascinano tanto i bambini ma anche i grandi, lasciandone cogliere solo ed esclusivamente l'aspetto goliardico ed esteriore, abbandonando (o meglio!) ignorando i veri valori simbolici e culturali originali di tale tradizione.


Molte le iniziative nel mondo cristiano per far riscoprire, allora, il valore della festa di Ognissanti, festeggiata il 1° novembre, di cui oggi molti giovani ignorano origini e significato.
Tra le più conosciute, segnalo quella lanciata qualche anno fa dalle Sentinelle del mattino con cui è possibile stamparsi grandi immagini di Santi da appendere, la sera del 31 ottobre, vigilia di Ognissanti, alle porte di case, parrocchie, alle finestre e ai balconi....per tappezzare le città di volti di persone che hanno saputo illuminare le strade dei credenti con la loro vita! 
In questo modo, viene lanciato un messaggio nuovo per una notte non più dedicata all'horror....ma alla luce!
Se volete saperne di più, cliccate sull'immagine.


Per chi di voi, invece, volesse approfondire le origini della festa di Halloween, di seguito propongo notizie utili per comprendere meglio le diverse tradizioni legate a questa festa che, pur non appartenendo alla nostra cultura, si sta trasformando in una consuetudine.  

Buona lettura!
mMg


Tradizione legata all'agricoltura e al cambio delle stagioni
"La parola "Halloween" ha lontana origine anglosassone; si fa risalire alla tradizione della chiesa cattolica e deriva probabilmente da una contrazione della frase "All Hallows Eve" ovvero la notte della vigilia di Ognissanti, festeggiata il 31 ottobre, data che nel quinto secolo avanti Cristo nell'Irlanda celtica coincideva con la fine dell'estate: in questa ricorrenza - chiamata Samhain (pronunciata soueen) - i colori tipici erano l'arancio per ricordare la mietitura e quindi la fine dell'estate ed il nero a simboleggiare l'imminente buio dell'inverno.

Tradizione celtica con riferimento all'aldilà
Narra la leggenda che gli spiriti erranti di chi è morto durante l'anno tornino indietro la notte del 31 ottobre in cerca di un corpo da possedere per l'anno successivo. I Celti credevano che in questa magica notte tutte le leggi fisiche che regolano lo spazio e il tempo venissero sospese, rendendo possibile la fusione del mondo reale e dell'aldilà. Ovviamente i vivi non volevano essere posseduti! Perciò i contadini dei villaggi rendevano le loro case fredde ed indesiderabili spegnendo i fuochi nei camini e rendevano i loro corpi orribili mascherandosi da mostri gironzolando tra le case per far scappare di paura tutti gli spiriti che incontravano!

Un'altra spiegazione del perché i Celti spegnessero ogni fuoco non risiede nello scoraggiare la possessione dei loro corpi, ma nel fatto che riaccendessero ogni focolare prendendo la fiamma da un unico gigantesco fuoco druidico che veniva acceso nella notte del 31 ottobre nel mezzo dell'Irlanda a Usinach. I Romani fecero loro le pratiche celtiche. Ma con l'andare del tempo svanì la paura di essere posseduti dagli spiriti e rimase solo la tradizione di travestirsi.

Dolcetto o scherzetto?
La tradizione di "trick-or-treat" - dolcetto o scherzetto - vuole che abbia origine non dai celti ma da una pratica europea del nono secolo d.C. chiamata in inglese "souling" che potremmo tradurre in italiano come "elemosinare anima". Ad Ognissanti, i primi Cristiani vagavano di villaggio in villaggio elemosinando per un po' di "pane d'anima" dolce fatto di forma quadrata con l'uva passa (come il nostro "pane ramerino"). Più dolci ricevevano più preghiere promettevano per i parenti defunti dei donatori. A quell'epoca si credeva che i morti rimanessero nel limbo per un certo periodo dopo la morte e che le preghiere anche fatte da estranei potessero rendere più veloce il passaggio in paradiso.

La leggenda di Jack O'Lantern 
La tradizione di Jack O'Lantern deriva probabilmente dal folklore irlandese. Narra la leggenda che un uomo di nome Jack, noto baro e malfattore, ingannò Satana sfidandolo nella notte di Ognissanti a scalare un albero sulla cui corteccia incise una croce intrappolandolo tra i rami.
Jack fece un patto col diavolo: se non lo avesse più indotto in tentazione lo avrebbe fatto scendere dall'albero. Alla morte di Jack, continua la leggenda, gli venne impedito di entrare in paradiso a causa della cattiva condotta avuta in vita, ma gli venne negato l'ingresso anche all'inferno perché aveva ingannato il diavolo. Allora Satana gli porse un piccolo tizzone d'inferno per illuminare la via nella tremenda tenebra che lo attorniava. Per far durare più a lungo la fiamma Jack scavò un grosso cavolo rapa e ve la pose all'interno.

Festa importata dall'America o tradizione irlandese?
La festa di Halloween venne portata negli USA intorno al 1840 dagli emigranti irlandesi che fuggivano dalla carestia di patate che aveva colpito la loro patria.
Gli irlandesi usavano in origine i cavoli rapa ma quando nel 1840 arrivarono negli USA scoprirono che le rape americane erano piccole, ma anche che le zucche erano più grosse e più facili da scavare dei cavoli rapa. Ecco perché a tutt'oggi Jack O'Lantern è una zucca intagliata al cui interno è posata una lanterna.

(fonte: http://ilricordoelamemoria.blogspot.it/)

domenica 12 ottobre 2014

Malala: coraggio e tenacia da premio Nobel!

Classi quinte

Vi ricordate Malala Yousafzay? La ragazza  pakistana di cui avevamo parlato lo scorso anno che aveva lottato per il diritto di ogni bambino all'istruzione?
Quando aveva 11 anni  è stata ferita in un attentato poiché rivendicava i diritti umani, in particolare il diritto delle ragazze all’istruzione nel suo paese.
In quell'attentato è stata gravemente ferita alla testa e al collo da uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei tornava a casa da scuola. Insieme a lei, furono ferite anche due sue compagne, in modo meno grave.
Ebbene, nei giorni scorsi questa coraggiosa 17enne  ha ricevuto il premio Nobel per la pace!
E pare che sia la persona più giovane ad essere insignita di questo importante riconoscimento! Per lei, queste sono state le parole espresse dal Comitato per il Nobel, nella motivazione dell'assegnazione del premio: 
«Nonostante la sua giovane età Malala Yousafzay ha già combattuto diversi anni per il diritto delle bambine all’istruzione ed ha mostrato con l’esempio che anche bambini e giovani possono contribuire a cambiare la loro situazione. Cosa che ha fatto nelle circostanze più pericolose». «Attraverso la sua lotta eroica è diventata una portavoce importante del diritto delle bambine all’istruzione».
Pensate che Malala ha ricevuto la notizia mentre si trovava, come tutte le mattine, a scuola: oggi sta frequentando la scuola superiore Edgbaston a Birmingham, nel Regno Unito, la città dove è stata curata a seguito dell’attentato subito ad opera dei Talebani nell’ottobre del 2012. 
Una professoressa l’ha presa da parte e le ha detto che doveva dirle una cosa importante. Voi cosa avreste fatto al suo posto? Beh.... lei ha deciso di proseguire la sua giornata di studio come se niente fosse e si è recata a tenere il suo discorso di accettazione del premio solo dopo aver terminato l’orario scolastico!
Riuscite a capire che importanza dà questa ragazzina alla scuola?
Meditate sull'opportunità che invece noi qui in Italia abbiamo circa la nostra istruzione e la nostra possibilità di costruirci un futuro...a misura delle nostre capacità e attitudini.

Eccola in questo video mentre pronuncia il suo discorso alla premiazione (Fonte: Corriere.it):

Se non riuscite a visualizzarlo, cliccate qui.

Vi ripropongo anche questo video del 12 luglio 2013, giorno del suo sedicesimo compleanno, dove Malala parla alle Nazioni Unite, dopo essere sopravvissuta all'attentato del 9 ottobre 2012. 

sabato 4 ottobre 2014

S.Francesco e il Creato

Cipresso di San Francesco: è stato piantato dal Santo nel 1213.
E' alto 25 metri, circonferenza alla base 5,30 m. e sotto i primi 
rami 7,30 m. E' visibile l'intervento provvisionale di messa
 in sicurezza realizzato nel dicembre 2000.

La chiesa ricorda oggi San Francesco d'Assisi, in tutto il mondo conosciuto per il suo stile di vita, basato su semplicità e povertà, e per il suo Amore per il Creato di Dio, di cui anch'egli si sentiva parte. Vi ricordate chi è S.Francesco, vero? Qui e qui potete trovare un po' di notizie, in caso ne abbiate bisogno!

Le parole di S.Francesco, risultano ancora molto attuali perchè purtroppo non siamo ancora capaci di difendere e amare come lui il nostro pianeta: in ogni gesto del santo di Assisi c'è un amore infinito per Dio e le sue creature, tutte quante.....E' accaduto che Francesco manifestasse rispetto perfino per un ramo secco, del quale ha visto ancora l'utilità! 
Propongo qui di seguito una piccola leggenda, che spero aiuti a riflettere sul significato di quanto predicato da questo santo. Essa racconta di come riuscì a piantare un ramoscello avvizzito e a renderlo ancora fecondo, in quanto da esso sbocciarono freschi germogli di cipresso: 

LA LEGGENDA DI FRATE CIPRESSO
Per il colle, pianamente in un tuo mattino aprile, ascendea, benedicente, San Francesco tutto umile, nella dolce chiarità. Lunga ed aspra era la via, in fra i rovi e tra le spine, quante spine! Egli via via le mutava in roselline, che spuntavano qua e là. Lentamente il santo andava, ed era al fin del suo viaggio: ogni arbusto s’inchinava, riverente al suo passaggio, domandando: “Chi sarà”? Proseguiva il santo ed ecco, s’impigliò la veste un poco : era un ramo rotto e secco. Pensò allora: “Frate Fuoco per sua preda oggi l’avrà”. Era un ramo di cipresso, lo raccolse il poverello, si servì, contento, d’esso, qual di forte bastoncello, fido amico per chi va. Ma sul fuoco del convento, no, non arse il vecchio ramo; si contorse, quasi il vento gli fischiasse un suo richiamo dalle azzurre immensità. E le foglie gialle e trite non s’accesero, no d’oro: si piegarono stecchite, scricchiolando, quasi in coro, domandassero pietà. Passò allora negli azzurri occhi al santo una visione: sentì canti, udì sussurri, vide tante opere buone per un atto di bontà. E dal fuoco trasse il ramo: “Vuole vivere ed anch’esso vegetare il ramo gramo! Crescerai, frate cipresso, nella mia comunità”. E nell’orto mite e breve lo piantò con le sue mani ed il ramo secco, lieve mise rami, rami, rami… Fu un colosso: ed è ancor là. Qui si culla nell’azzurro: ogni ramo ha il suo nido: e gli uccelli il lor sussurro, danno un fremito ed un grido di bellezza e di bontà. Qui nel chiostro, qui appresso, dolce e vigile cantore, vive ancor frate cipresso, ed è il frate che non muore nella pia comunità.
(Giuseppe Nanni di Verucchio)
Qui di seguito propongo alcuni video animati in cui poter vedere all'opera Francesco con gli elementi del Creato:

I Fioretti di S.Francesco
Parte I


Parte II


mMg

venerdì 3 ottobre 2014

Ebraismo: Giorno dell'Espiazione (Yom Kippur)

Classi quinte

Dal momento che quest'anno impareremo a conoscere le altre grandi religioni al mondo, oltre a quella cristiana, comincerò già da questo inizio d'anno a postare articoli relativi alle culture e ai grandi credo che andremo ad approfondire. Ad esempio, mi sembra utile sottolineare come oggi per gli Ebrei sia una giornata importante: si tratta infatti della Vigilia dello Yom Kippur (Vigilia di espiazione).

E' una delle feste più importanti della religione ebraica, dedicata all’espiazione e al perdono dei peccati, al digiuno e alla preghiera.

Questa festività cade il dieci del mese ebraico di Tishri (per noi tra settembre e ottobre), e rende questo giorno uno dei più sacri e solenni del calendario ebraico.
E' un giorno totalmente dedicato alla preghiera e alla penitenza per cui l'ebreo, consapevole dei propri peccati, deve chiedere perdono al Signore, astenendosi dal mangiare, dal bere e da qualsiasi lavoro o divertimento e raccogliendosi in preghiera, fiducioso che la richiesta di questa giornata sarà esaudita.
L'astensione dal cibo prevede delle eccezioni, ma le trasgressioni compiute verso chi si è offeso vanno personalmente risanate e la purezza con cui ci si avvicina a questa giornata è sottolineata dall'uso di vestire di bianco.
E' chiamato anche "Sabato dei sabati" ed è tra le ricorrenze più sentite, tanto che anche gli ebrei meno osservanti, in questo giorno, sentono con più forza il loro legame con l'ebraismo. 
Questa lunga giornata, incominciando al crepuscolo del decimo giorno del mese ebraico di Tishri e continuando fino alle prime stelle della notte successiva, può durare 25-26 ore! Viene conclusa dal suono dello Shofàr, il corno di montone, che invita di nuovo al raccoglimento, e subito dopo dalla cerimonia di "separazione" dalla giornata, con cui si inizia il giorno comune.

(fonte: www.ucei.it

lunedì 29 settembre 2014

Storie dell'AT: il patriarca Abramo

Ripasso Classi quarte - Classi terze

Stiamo affrontando in classe il ripasso del programma svolto in terza, dopo aver raccolto i primi "ricordi" con i test di ingresso.
Nelle prossime lezioni ci aspetta il ripasso della Storia della Salvezza contenuta nell'AT, con cui "rispolvereremo" i grandi personaggi biblici appartenuti alla storia del popolo ebraico. In particolare, analizzeremo le vicende legate ai grandi patriarchi, tra cui Abramo, discendente di Sem, uno dei figli di quel Noè, protagonista del diluvio universale...ricordate?
Chissà se è rimasto qualcosa in voi, nei "cassetti della memoria" dedicati ad Abramo!?
Se avete dubbi, eccovi allora un video a cartoni animati che vi racconta la sua esperienza, dal momento in cui ha dato piena fiducia "all'unico Dio" fino alla nascita del figlio Isacco.
Cominciamo da qui.... in classe poi, proseguiremo la sua storia.
Buona visione!
mMg


domenica 28 settembre 2014

Beata Veronica da Binasco


Domani sarà un lunedì particolare: festeggeremo il santo patrono, la Beata Veronica Negroni, da Binasco appunto. Ecco perché in paese c'è stata oggi festa grande. Voi sarete contenti, saremo a casa da scuola...ma sapete chi era questa donna e perché è così venerata??

Può essere che ne sappiate più di me, che a Binasco sono arrivata da poco tempo....ma mi sono documentata un po'...e vi assicuro che quella della beata Veronica è proprio una vita cristiana da raccontare!



Qui di seguito vi lascio ciò che ho trovato dopo un'interessante ricerca. A scuola mi direte se sapevate altre informazioni o tradizioni sulla sua figura. Buona lettura e buona domenica!



Biografia
La Beata Veronica, che prima di prendere i voti si chiamava in realtà Giovanna, nacque nel 1445
nella cascina Cicognola di Binasco, dal padre Zanino e dalla madre Giacomina. Era una famiglia povera di beni materiali ma ricca di pietà e di valori. Il nome Giovanna le fu dato perchè a quei tempi Giovanni il Battista era molto venerato a Binasco, tanto che a lui era dedicata anche una cappella del castello dei Visconti.
Giovanna quindi crebbe e fu avviata al lavoro dei campi, come le altre contadinelle di quell'epoca, senza istruzione. Compiuti i 18 anni però lei, analfabeta, volle consacrare la sua vita a Gesù e diventare monaca. Ma il monastero delle Clarisse di Sant'Orsola in Milano non l'accolse e dovette tornare a lavorare.
Qualche anno dopo, tornò a Milano per lo stesso motivo, era decisa a seguire la sua vocazione e questa volta andò al monastero di S. Marta, dove le monache seguivano la regola di S.Agostino e ancora, poiché non sapeva leggere, le fu negato di entrare in convento.
Così, tornata a casa, oltre al lavoro nei campi e le faccende domestiche in casa di giorno, alla sera si dedicò con tutta sé stessa allo studio. Essendo sprovvista di una guida, il suo profitto era molto scarso....e sapete alla fine chi le arrivò in aiuto?
"Trionfo Beata Veronica" di G. Scuri -
Archivio Migliavacca - Chiesa parrocchiale di Binasco
Le apparve la Madonna che le insegnò ciò che doveva sapere per poter indossare il velo: le spiegò le tre virtù che avrebbe dovuto approfondire nella vita per arrivare a Dio, ossia la purezza, la penitenza e la Passione di Gesù.
Dopo alcuni anni, finalmente, Giovanna potè entrare in convento e, divenuta monaca a 22 anni, prese il nome di Veronica (come la donna che asciugò il volto di Gesù durante il suo cammino al Calvario).
La Tradizione della Chiesa ci racconta però che la sua vita monacale non fu facile, ma piena di dolori e tormenti provocati dal demonio, che addirittura ricorreva anche al lancio dei sassi o alle bastonate, lasciandola a terra, sfinita.
Ma la sua fede era così immensa e così pura che, spesso, le appariva Gesù stesso, con cui dialogava. Ebbe visioni di S.Giuseppe, di S.Agostino, del suo angelo custode e di altri angeli che spesso le portavano doni (fra cui la penna d'argento che ancora si conserva a Binasco).
E addirittura, data la sua forte devozione alla Santissima Eucaristia, una notte fu Gesù che le diede la comunione, direttamente dalla sua mano!
Una figura così non poteva stare nascosta per molto, nonostante fosse in convento, e difatti fu molto ammirata anche da grandi personaggi del suo tempo, come Ludovico il Moro, duca di Milano, e sua moglie Beatrice d'Este. Fu inviata a Roma per parlare al Papa di allora, Papa Alessandro VI, molto discusso per alcuni suoi comportamenti.

In convento seguiva penitenze e digiuni e questo non le fece avere un corpo forte davanti alle malattie. Proprio una malattia, la tisi, la portò alla morte il 13 gennaio del 1497, a 52 anni di età.

Particolare fu che lei aveva predetto la sua morte, dopo trent'anni di vita religiosa.
Il corpo della beata venne esposto nella chiesa del monastero e tutto il popolo giunse per venerarla. Inizialmente fu sepolta al convento, ma quando questo fu soppresso per ordine di Napoleone Bonaparte, le reliquie della beata Veronica vennero custodite dalla Curia di Milano. Solo dopo diversi anni vennero trasferite nella chiesa parrocchiale di Binasco, suo paese di origine.

domenica 21 settembre 2014

Un puzzle per iniziare a conoscere Gesù

Classi quarte

In classe vi ho illustrato quale sarà il programma didattico che affronteremo insieme e ho sottolineato bene chi sarà il protagonista delle nostre lezioni. Vi ricordate?

Ebbene sì, parleremo a fondo di Lui, Gesù di Nazareth! Indagheremo insieme e scopriremo tante cose nuove sul suo conto.

Per cominciare, anche in modo divertente, questa "conoscenza", vi lascio questa immagine del volto di Gesù, rielaborata sulla base delle tracce rinvenute sulla Sindone. Cliccandoci sopra, troverete l'immagine scomposta in tante tessere di un puzzle e voi potrete giocare a ricostruirla nel più breve tempo possibile.
Ne sarete capaci? Mettetevi alla prova!

mMg

 

mercoledì 10 settembre 2014

Per iniziare bene....

A tutti i miei alunni, vecchi e nuovi....

La scuola riparte e spero che insieme riusciremo a far partire questo anno nel miglior modo possibile.
Per poterlo vivere in modo sereno ed entusiasmante, c'è bisogno della collaborazione di tutti. 
Chi ben comincia, è a metà dell'opera!
Chi di voi non conosce questo famoso proverbio? Viene spesso usato per mettere in evidenza l'importanza di iniziare sempre con impegno qualsiasi lavoro, proprio per avere maggiori probabilità di riuscita.
Propongo qui di seguito un breve video che offre l'occasione per una "rinfrescatina" sulle regole di base per stare bene in classe tutti insieme, nel rispetto reciproco, ed affrontare l'anno con tanta positività!
Raccogliete la sfida?
Buon anno scolastico!
Ci vediamo domani in classe!
mMg




martedì 9 settembre 2014

Materiale scolastico occorrente per Religione


Alla vigilia dell'inizio dell'anno scolastico 2014-2015, mi sembra utile ricordare, per le varie classi in cui sarò presente, il consueto materiale occorrente per lo svolgimento delle lezioni di religione cattolica in classe....Ecco un elenco con cui potrete controllare di avere tutto il necessario, classe per classe!
Non vi preoccupate se non avrete tutto già a partire dai primi giorni, ma provvedete a recuperare quanto serve il prima possibile.

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Ricordo che per i libri di testo di nuova adozione verranno consegnate a scuola le cedole librarie, a tempo debito.

Ci vediamo presto in classe!
mMg

domenica 31 agosto 2014

Pronti a ricominciare?



Ciao ragazzi!
Come state?
Spero abbiate passato delle belle vacanze e che non vi dispiaccia troppo risedervi fra i banchi fra pochi giorni!
Domani io e le altre maestre saremo a scuola e io inizierò a preparare le attività per iniziare questo nuovo anno scolastico insieme!
Vi aspetto!
mMg

mercoledì 9 luglio 2014

Vita di Gesù.....in stile buddhista

Un thangka è uno stendardo buddhista dipinto o ricamato che viene portato in processione da lama o da fedeli buddhisti.  Per i buddisti tibetani questi dipinti religiosi presentano una bellezza ritenuta una manifestazione del divino e per questo devono risultare visivamente stimolanti.  Il collega Luca Paolini, sul sito Religione 2.0, si è immedesimato in un maestro di thangka e ha immaginato come poteva essere rappresentata su di uno stendardo la vita di Gesù, utilizzando questa tecnica orientale.

Condivido qui nel post il risultato del suo lavoro: sicuramente sarà un modo diverso di osservare episodi evangelici magari già conosciuti o per scoprire il significato di scene illustrate che ancora non si conoscono, con l'aiuto della LIM in classe.



giovedì 12 giugno 2014

Un regalo per la vita

Il 12 giugno 1929 nasce Anna Frank e nell'occasione del suo tredicesimo compleanno riceve un diario come regalo....quel diario che noi oggi conosciamo proprio come "il diario" di Anna Frank, in cui  lei racconta i suoi sogni di ragazzina, ma anche le tremende vicende che segnano la sua vita durante il II conflitto mondiale. 


Qui di seguito posto un breve video disponibile su RaiEdu che descrive la sua storia, tratto dalla rubrica "Accadde oggi" del canale RaiStoria.

Il diario di Anna Frank - Rai Storia

giovedì 22 maggio 2014

La vita di Gesù....in 60.000 fotogrammi!

Classi quarte


Nelle ultime lezioni vi ho proposto un film sulla vita di Gesù che ci è tornato utile per ripasso ma anche per conoscere parabole e miracoli di Gesù, ultimo argomento di quest'anno. 
Lo ricordate? Il suo titolo era "The Miracle Maker" ed è stato realizzato con la tecnica dello stop-motion utilizzando personaggi in plastilina. 
Se vorreste rivederlo, o solo prendere visione di alcune scene che vi hanno colpito o che magari non avete compreso durante la visione in classe del film, sappiate che è disponibile in italiano anche su YouTube, anche se diviso in spezzoni, per motivi di dimensioni.
Qui di seguito vi posto la prima parte, ma sul canale YouTube di maxstirner77  potete trovare tutti e sei gli episodi. 
Buona visione!
mMg










domenica 27 aprile 2014

La giornata dei quattro Papi



Oggi, con la canonizzazione in mondovisione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, la storia della Chiesa segna una data storica, che ha per protagonisti quattro grandi uomini, tutti e quattro Papi della Chiesa cattolica.
Per chi ha conosciuto la figura di questi Padri, oggi è una giornata piena di emozione e di gratitudine. 
Questa è stata la formula di canonizzazione pronunciata oggi da Papa Francesco durante la cerimonia, concelebrata anche dal Papa emerito Benedetto XVI:
"Ad onore della Santissima Trinità, per l'esaltazione della fede cattolica e l'incremento della fede cristiana, con l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dopo aver lungamente riflettuto, invocato più volte l'aiuto divino ascoltato il parere di molti Nostri Fratelli nell'Episcopato, dichiariamo e definiamo Santi i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e li iscriviamo nell'Albo dei Santi e stabiliamo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i Santi. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo." 
Ma che cos'è la "canonizzazione"?
Si tratta di una sentenza con cui il Papa stabilisce che un beato venga iscritto nel catalogo dei Santi e che la sua memoria si possa celebrare nella Chiesa universale. E' dunque più semplicemente la dichiarazione ufficiale della santità di una persona emettendo la quale si proclama che quella persona si trova in Paradiso. Rispetto alla semplice beatificazione, che normalmente la precede, ne permette la venerazione come santo della Chiesa universale, mentre con il processo di beatificazione se ne permette il culto e la venerazione nelle chiese particolari (es. Giovanni Paolo II prima di essere canonizzato, poteva essere venerato nella diocesi di Roma, in quanto ne è stato il Vescovo e nelle diocesi polacche, perché la Polonia era la sua terra natale).
Nella Chiesa cattolica la canonizzazione avviene al termine di una apposita procedura che dura generalmente diversi anni (processo di canonizzazione) e che prevede il riconoscimento di miracoli attribuiti all'intercessione della persona di cui si richiede la dichiarazione di santità. La decisione finale è in ogni caso riservata al Papa che la sancisce attraverso un atto pontificio.
Da tenere presente che la canonizzazione è in uso nella Chiesa cattolica e ortodossa, mentre l'anglicana generalmente non la utilizza e la protestante la rifiuta.


Per avere altre informazioni utili:
- si può raggiungere lo speciale del sito del Vaticano dedicato all'evento, oppure in alternativa 
- si può consultare il portale 2PopeSaint sempre dedicato a questo evento storico e alle figure dei papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.

Alcuni video
Di seguito, posto un video tratto da una puntata di una conosciuta trasmissione di RaiDue, mandata in onda all'avvicinarsi della data di canonizzazione e utile per comprendere cosa abbia reso questi due pontefici così speciali per il mondo della cristianità e non solo:



...e per ultimo, un video in preparazione dell'evento in cui è lo stesso papa Francesco, durante un viaggio, a parlare di loro in modo semplice e ad elencare le loro particolarità. Buona visione!




giovedì 24 aprile 2014

Settimana Santa: quiz di ripasso

Classi quarte


Propongo un semplice gioco di associazione (match) per aiutarvi a ripassare le caratteristiche della Settimana Santa e dei suoi riti, per poter essere pronti per il rientro a scuola di lunedì.
Che dite, non è difficile, vero?


mMg



martedì 22 aprile 2014

W la Terra!

Negli Stati Uniti, già da diversi anni, è stata istituita la Giornata mondiale della Terra (Earth Day) che si festeggia il 22 aprile.
Proprio in occasione di questa ricorrenza, per riflettere sul nostro pianeta e su quanto ancora dobbiamo scoprire su di esso, su quanto sia importante per noi e su cosa sia nostro dovere fare per proteggere e salvaguardare un dono così prezioso, vi suggerisco alcuni video:












....ed ancora altre "cosette" che vi possono tornare utili:


- le origini dell'Earth Day (fonte: Ciao maestra.com )
- libretto da colorare (fonte: USepa.gov)
- segnalibri da colorare e stampare (fonte: abcteach.com)
- un giochino memory on line (fonte: chiff.com)


mMg

domenica 20 aprile 2014

Buona Pasqua!

Per condividere insieme a voi la gioia della Risurrezione di Gesù, vi propongo questi video dove artisti con mani sapienti lavorano la sabbia fino a far emergere immagini che raccontano la storia della Passione di Gesù, dal Giovedì Santo fino alla Domenica di Pasqua in cui Gesù è risorto.
I video sono accompagnati da una voce narrante, purtroppo in lingua inglese! Ma le illustrazioni risultano comunque comprensibili.
Buona visione e....ditemi se questi "Artisti della sabbia" non sono fantastici!


Buona Pasqua a tutti!


L'Ultima Cena



Il tradimento di Giuda



La crocifissione



La Risurrezione e i discepoli di Emmaus - L'Ascensione

domenica 13 aprile 2014

Inizia la Settimana Santa



Ci siamo! Anche quest'anno la Pasqua si fa più vicina con l'inizio della Settimana Santa.
Nella Domenica delle Palme, come già sapete, si ricorda l'ingresso trionfante di Gesù nella città di Gerusalemme.
Gironzolando su YouTube ho trovato questo video di animazione che, sebbene non utilizzi un linguaggio parlato, risulta simpatico e originale nel suo modo di raccontare la scelta di Gesù di entrare comunque a Gerusalemme in occasione della Pasqua ebraica, nonostante il pericolo fosse già presente.
Spero vi aiuti a meditare in modo personale su quanto accaduto in quei giorni che ciascun cristiano oggi si appresta a rivivere.
Buona Settimana Santa a tutti!
mMg



mercoledì 26 marzo 2014

Sindone: il lungo viaggio fino a noi

Classi quarte

In occasione dell'avvicinarsi della Pasqua, nelle ultime lezioni in classe stiamo affrontando la Sindone per comprendere cosa rappresenta questo telo per il mondo cristiano, che offre anche lo stimolo per riflettere sugli ultimi giorni di Gesù a Gerusalemme e sulla sua risurrezione. Stiamo scoprendo a poco a poco i misteri che questo ormai celebre lenzuolo di lino racchiude in sé, analizzando le corrispondenze esistenti tra le ferite presenti sul telo e ciò che viene raccontato nei testi del Vangelo.
Abbiamo altresì compreso come lungo fu il viaggio che portò la Sindone dalla Palestina fino a Torino, in Italia, dove oggi è conservata.
Proprio per meglio comprendere questo "viaggio", vi posto qui di seguito un breve e simpatico video che in pochi minuti riassume le vicissitudini che da Gerusalemme fino a Torino hanno segnato il cammino della Sindone, per giungere fino a noi.
Buona visione!
mMg




lunedì 10 marzo 2014

giovedì 27 febbraio 2014

La festa ebraica di Purim

In occasione dell'avvicinarsi del nostro Carnevale, posto alcune informazioni su una festa ebraica che un po' lo ricorda: mi riferisco alla festa di Purim, durante la quale anche gli ebrei si travestono per celebrare una grande vittoria segnata per la storia del loro popolo.
La Bibbia, infatti, nel libro di Ester (capitoli 1-8), racconta un fatto accaduto circa 2.500 anni fa in Persia, durante il regno di re Assuero e di come questa regina riuscì a salvare il popolo dallo sterminio, orchestrato da un perfido ministro del re, Haman.
Se volete leggere la storia, potete cliccare qui per accedere al racconto.

La festa ebraica di Purim (letteralmente il nome della festa significa "sorti") dura due giorni, uno dei quali dedicato al digiuno, in ricordo della regina Ester che digiunò e pregò Dio prima di recarsi dal re per difendere il suo popolo; nell'altro si legge l’intera storia della regina Ester ricordando come, insieme allo zio Mardocheo, questa abbia contribuito a salvare il popolo ebreo dalle mani del perfido ministro Haman. A proposito di questa lettura, una caratteristica curiosa e molto divertente per i bambini è quella di fare molto rumore con una "raganella" ogni qualvolta viene pronunciato il nome di Amàn. Sapete cos'è una raganella?
È uno strumento molto rumoroso, che si adopera durante la lettura della Meghillà. Ogni volta che viene citato il nome del vile e crudele Haman, i ragazzi agitano le raganelle, facendo un gran fracasso, per dimostrare il loro disprezzo nei suoi riguardi.

Durante la festa è consuetudine banchettare e vestirsi in maschera, scambiarsi doni e offrire elemosine ai bisognosi. Il tutto in un clima di festa, gioia e divertimento, simile a quello che noi viviamo durante il Carnevale.
Come dolce tipico, vengono mangiate le "orecchie di Haman", triangoli di pasta fritta, serviti con zucchero a velo, frutta secca e anche in varianti con marmellata di prugne (QUI potete trovare la ricetta per cucinare questo dolcetto!).


Anche la musica e le danze sono un elemento che in ogni festa non manca mai, e nemmeno a Purim! Di seguito, potete ascoltare un canto tipico di questa festa che è "Hava Nagila" (il titolo significa "Rallegriamoci") e seguire la danza che lo accompagna. Buon ascolto e buona visione!




giovedì 20 febbraio 2014

Laboratorio didattico sulla liturgia

Classi quinte


Come promesso, vi posto un'anteprima con alcune delle foto scattate durante l'incontro che abbiamo avuto lunedì scorso con Roberto sui paramenti e sugli arredi liturgici.
Le altre foto ed i video li vedremo insieme in classe. Buona visione!
mMg


lunedì 17 febbraio 2014

Paramenti o Arredi liturgici?

Classi quinte



Per rimanere in tema rispetto alla lezione che abbiamo svolto oggi insieme a Roberto, vi posto un esercizio di associazione.
Tra gli elementi indicati dovrete raggruppare quelli che appartengono alla categoria dei Paramenti liturgici e quelli che appartengono agli Arredi liturgici. Saprete riconoscerli?

Provate....Ma attenzione! Avete un solo minuto di tempo per completare l'esercizio!
Ci si vede a scuola.
mMg

Paramenti e arredi liturgici

martedì 11 febbraio 2014

Festa della Beata Vergine di Lourdes


Avrete sentito parlare qualche volta di Lourdes, no?! Ebbene, in questo sperduto paesino ai piedi dei Pirenei, in Francia, tantissimi anni fa è apparsa la Madonna ad una bambina molto povera di nome Bernadette. Non è apparsa una sola volta, ma ben diciotto volte. La prima volta è stata l’11 febbraio del 1858. 
Oggi la Chiesa, proprio in questo giorno (11 febbraio) festeggia la Vergine di Lourdes e questo giorno è detto anche “Festa del Malato”, proprio perché la Madonna a Lourdes ha compiuto, da quel giorno in cui è apparsa, diversi miracoli e da allora molti ammalati provenienti da diverse parti del mondo, ogni anno, vanno in quella grotta soli o accompagnati dai volontari di una associazione, l’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati Lourdes e Santuari Internazionali).

Ma cerchiamo di conoscere meglio la storia di Lourdes e la vita di Bernadette, divenuta santa l’8 dicembre del 1933, proprio nella festa dell'Immacolata Concezione, con le informazioni che vi riporto qui di seguito, recuperate sul sito Qumran2.net. Buona lettura!
mMg

Ecco Bernadette

La sua infanzia
Bernadette nasce il 7 gennaio 1844 al mulino di Boly. All’età di circa dieci mesi, a causa di un incidente successo alla madre, viene mandata a Bartrès da un’amica di famiglia, dove rimane per due anni. Il papà è un uomo molto sfortunato e fatica a mantenere la famiglia numerosa, perciò i Soubirous devono abbandonare il mulino iniziando il loro dramma di miseria e sofferenza. Nel 1855 a Lourdes scoppia un’epidemia di colera e tutti quelli che ne hanno i mezzi scappano: ovviamente i Soubirous rimangono, Bernadette si ammala e dopo molte sofferenze guarisce, ma l’asma e una tubercolosi ossea alle gambe per tutta la vita le minerà la salute. Nell’ inverno successivo, a causa della sempre maggiore povertà, Bernadette e la famiglia si trasferiscono al “cachot”, una stanza buia, umida e malsana di un ex-carcere. Ma le tribolazioni continuano: nel 1857 Francçois Soubirous viene arrestato con l’accusa falsa del furto di alcuni sacchi di farina. In seguito viene rilasciato per l’infondatezza dell’accusa, ma ormai i Soubirous sono stati segnati.

Il suo carattere
Nonostante le avversità, Bernadette è una ragazza vivace, ama giocare e, soprattutto, è umile. E’ povera, la più povera del paese ma non se ne vergogna, non si nasconde ed anche quando diviene il centro dell’attenzione continua a vivere al “cachot”, fino a quando l’assedio dei curiosi non è così insopportabile da convincerla a trasferirsi al collegio delle suore. L'amore dei suoi e la forte fede in Dio le fanno sopportare anche i tempi più bui, sempre a testa alta per le strade di Lourdes. Rifiuta sempre ogni offerta di denaro e rifiuta anche di essere considerata un “oggetto di culto”. La sua vera ricchezza è quella spirituale, fatta di semplicità, umiltà e disponibilità verso tutti. Per questo la Madonna la sceglie.

L’ospedale di Lourdes
Il 15 luglio 1860 Bernadette viene ricoverata all'ospedale, per un ennesimo attacco di asma, dove rimane fino alla sua definitiva partenza da Lourdes. Qui, pur essendo protetta, oltre agli incontri con i devoti e i curiosi è anche sottoposta ad una serie di interrogatori da parte delle autorità. Vive quì sei anni e lì matura la scelta di diventare suora.


Il convento di Nevers
Il 7 luglio 1866 parte per Nevers, dove vive un’alternanza di piccole gioie quotidiane, di preghiera, di soddisfazioni per il lavoro in infermeria ma anche di umiliazioni. Dal maggio 1870 al gennaio 1871 sempre a causa della sua scarsa salute più volte le è somministrata l’Estrema Unzione. Una volta terminato il noviziato Bernadette, ora suor Maria Bernard, non ha, come le altre, una destinazione ed un incarico ben preciso in quanto giudicata “buona a nulla”, ma il solo incarico della preghiera ed in via ufficiosa viene anche messa a lavorare in infermeria dove prende su di sé ogni compito e responsabilità, in silenzio. Neanche a Nevers le viene risparmiato il supplizio di parlare delle apparizioni ad “estranei illustri”. Nel 1869 deve subire la visita dei redattori delle prime due edizioni, diverse tra loro, del racconto dei fatti di Lourdes, redattori che volevano convincerla a legittimare la propria versione dei fatti: in quel momento Bernadette capisce che ogni sua parola viene utilizzata come un’arma. Nel 1875 la storia di Bernadette si confonde con quella delle sue malattie. Dall’11 dicembre 1878 è costretta a letto.


La sua agonia e morte
Quella di Bernadette, prima della morte, è una lunga agonia fisica e, soprattutto, spirituale: le costava tantissimo l’inattività, l’essere di peso e il non poter svolgere più alcun servizio. Il 28 marzo 1879 le si propone un’altra volta il sacramento dell’Estrema Unzione. Bernadette accetta per obbedienza il sacramento e si prepara alla fine. Muore il 16 aprile 1879.


Il papà di Bernardette
Francçois Soubirous nasce a Lourdes il 7 luglio 1807 e muore il 4 marzo del 1871. Sposa Louise Casterot il 9 gennaio 1853. E’ mugnaio. Un giorno mentre scalpella le ruote del mulino perchè logore, una scheggia gli rovina irreparabilmente l’occhio sinistro. Le sue condizioni economiche non sono mai state troppo buone, il 24 giugno del 1854 abbandona con la famiglia il mulino di Boly lavorando a giornata qua e là fino a ridursi alla miseria. Un giorno al fornaio vengono rubati due sacchi di farina e Francçois è sospettato del furto e arrestato. (“E’ la miseria che lo rende sospettabile!”). Verrà rilasciato perché riconosciuto innocente ma il disonore del carcere si aggiungerà alla povertà. Nonostante le apparizioni e la notorietà, resterà sempre umile e disagiato.


La mamma di Bernardette
Luoise Casterot nasce a Lourdes il 28 settembre 1825 e muore l’8 dicembre 1866 pochi mesi dopo la partenza di Bernadette per Nevers. Sposa Francçois a 17 anni, lui ne aveva 34. Ha 9 figli dei quali solo cinque sopravvivono. E’ molto severa nei riguardi dell’educazione dei figli. Ci tiene molto alla loro cura e lavora per loro duramente. Ha delle attenzioni particolari per Bernadette a causa dei suoi numerosi problemi di salute. Di fronte alle apparizioni è in un primo momento ostile, alle amiche dice: “Ho una figlia stupida e malata, e ora è convinta di avere delle visioni!”. In seguito però cambia idea e accompagna spesso la figlia alla grotta Massabielle.


LA GROTTA DI MASSABIELLE
Il cuore e l’attrattiva di Lourdes per milioni di pellegrini è la Grotta di Massabielle. La Grotta è un semplice incavo nella roccia, dove un tempo andavano a riparo i maiali. In questo luogo, l’11 febbraio 1858, Bernadette vede una giovane donna vestita di bianco, con una fascia azzurra e una rosa gialla su ognuno dei piedi che tiene un rosario sul braccio. Il nome Massabielle deriva da “massavielle” che nel dialetto locale significa “vecchia roccia”. Infatti è una massa rocciosa alta 27 metri. E’ circondata da alberi, ricoperta da cespugli ed edera. E’ annerita dal fumo dei ceri collocati in un grande candelabro e che vi ardono in continuazione. L’interno è formato da tre aperture irregolari e intercomunicanti. La più grande è profonda 8 metri, alta 6 e larga 5. In questa massa rocciosa e piena di crepacci in alto a destra c’è una nicchia ovale, proprio qui l’Immacolata appariva a Bernadette. All'epoca delle apparizioni il canale del mulino di Savy raggiungeva il Gave du Pau proprio davanti alla grotta di Massabielle. La confluenza del canale e del fiume formava un ponte di ciottoli e sabbia dove si trovava Bernadette al momento delle apparizioni. Il corso del fiume è stato poi deviato nel tempo per allungare lo spazio davanti alla grotta. Il 4 marzo 1864 in questa nicchia è stata collocata e benedetta una statua di marmo bianco di Carrara. Sul suo piedistallo è scolpito in dialetto locale “QUE SOY ERA IMMACULADA COUNCEPCIOU” (“IO SONO L’IMMACOLATA CONCEZIONE”). Sono le parole che la Madonna disse a Bernadette durante la 16^ apparizione.

Il fondo della grotta al tempo delle apparizioni era ricoperto da terriccio misto a sabbie ghiaia. La grotta è stata sistemata definitivamente nel 1955: ripulita al suo interno e pavimentata con lastre di marmo. Al centro è stato collocato un altare per le celebrazioni di messe e altri riti religiosi. Dietro l’altare c’è una cassetta dove si possono deporre le proprie intenzioni di preghiera. Piantato nella roccia si trova ancora il roseto che il parroco di Lourdes aveva chiesto come dimostrazione di miracolo che la “Signora” facesse fiorire nel mese di febbraio. Su di un grande candelabro a destra ardono ininterrottamente dei ceri, simbolo della devozione per Maria di milioni di fedeli pellegrini a Lourdes. In fondo alla grotta a sinistra si trova si trova la Sorgente dell’acqua che sgorga dalla viva roccia. E’ coperta da una lastra di cristallo ed illuminata. Davanti alla grotta è stato realizzato un grande piazzale per permettere ai pellegrini di partecipare alle cerimonie o di pregare silenziosamente. Nel suo insieme, la grotta di Massabielle ha conservato quel suo aspetto semplice che l’ha sempre contraddistinta. Lì oggi, ogni giorno, durante il periodo dei pellegrinaggi, che va da aprile a ottobre, dalle 6 del mattino fino alle 9.30 di sera, vengono celebrate sante messe in diverse lingue.


La processione “aux flambeaux”
E' una tra le più belle e suggestive celebrazioni che si svolgono a Lourdes. Ogni sera i pellegrini si riuniscono davanti alla grotta alle 20.30 per partire in processione tenendo dei ceri accesi in mano. Recitano il rosario e cantano l’Ave Maria le cui strofe ripercorrono la storia delle apparizioni, le litanie della Vergine ed altri canti.
La processione si conclude abitualmente sull’Esplanade, che è la piazza di fronte all'Incoronata, con il canto del Credo o del Salve Regina e la benedizione dei Vescovi e dei preti presenti.



Altri approfondimenti:

- Notizie su Bernadette Soubirous dal sito SantieBeati

- Un filmato con la storia di Bernadette Soubirous raccontata dal canale YouTube di don Mauro Manzoni


- Un altro filmato video con la storia delle apparizioni in un film storico tradotto in italiano "BERNADETTE SOUBIROUS" di JEAN DELANNOY


sabato 8 febbraio 2014

Colori e paramenti liturgici

Classi quinte



Abbiamo parlato in classe del calendario liturgico che per la Chiesa cristiana indica i tempi dei riti e delle festività che avvengono nell'arco dell'anno per celebrare la vita di Gesù. 
Ogni tempo è contraddistinto da un colore differente, per poter comunicare al fedele l'atteggiamento richiesto durante il periodo.
Vi propongo questa presentazione del sito Micromedia Bambini, in cui un simpatico chierichetto vi aiuta a comprendere l'uso dei colori e vi insegna il nome di alcuni paramenti sacri che il sacerdote utilizza durante la Messa.




Se preferite qualcosa di più interattivo, vi posto anche un "poster virtuale" realizzato dal collega Luca Fabbri:
Sul blog del collega, inoltre, potete trovare notizie sulla storia della riforma del calendario, dove comprendere la diversità tra calendario giuliano e calendario gregoriano.
Buon approfondimento!
mMg