sabato 31 gennaio 2015

Icona della Natività di Rublev - spiegazione

Classi quinte

Ciao ragazzi!
Abbiamo parlato delle icone ortodosse e del loro valore religioso. Ne abbiamo conosciuta una in particolare, l'icona della natività di Rublev (Mosca, 1420), che nelle prossime lezioni proveremo a riprodurre a modo nostro.
Oltre ad averla vista in classe, ne faremo un'attenta lettura, che ci svelerà il messaggio che questo quadro intende trasmettere. Vi anticipo in questo post alcune caratteristiche principali dell'icona, che potrete scoprire da soli attraverso questa immagine "parlante": basterà che clicchiate sui simboli indicati per avere una descrizione dell'elemento raffigurato.
Buona "lettura"!
mMg




giovedì 29 gennaio 2015

La missione di Giovanni il Battista

Classi terze

Abbiamo spiegato in classe i profeti ed i loro compiti, abbiamo conosciuto la figura di Giovanni il Battista e scoperto il suo rapporto con il Messia.
Giusto per ripassare un po' in modo divertente, vi suggerisco di ri-leggere la storia di Giovanni, fino al battesimo di Gesù. Dove?
Cliccando qui o sull'immagine di sotto potrete accedere ad un fumetto di Umberto Forlini, sul sito di Ufo Leprotto! Spero lo troviate divertente e vi faccia ricordare anche gli episodi biblici che abbiamo conosciuto anche noi in classe.
mMg

domenica 25 gennaio 2015

Giornata della Memoria: Io ho vissuto....per non dimenticare!

"Io ho vissuto per non dimenticare quella parte di me, rimasta nei lager, con i miei vent’anni. Ho vissuto per difendere e raccontare l’odore dei morti che bruciavano nei crematori, per difendere la memoria di tutti i miei cari e di tanti innocenti, memoria che oggi si tenta ancora di infangare. Ho vissuto per raccontare che le ferite del corpo si rimarginano col tempo, ma quelle dello spirito mai. Le mie sanguinano ancora." 
(Elisa Springer, testimone della Shoah)

Il canale Junior della Rai offre diversi materiali per poter capire la Giornata della Memoria e i tristi fatti che tramite essa nessuno deve più dimenticare.
Tra questi, oltre al portale per ragazzi dedicato al tema, segnalo un bel cortometraggio intitolato "Volo via" realizzato da ragazzi come voi, della scuola media Bramante e della scuola elementare Regina Margherita di Vigevano (Pv), che racconta dell'esperienza vissuta da una ventina di bambini, tra i cinque e i dodici anni, deportati perché ebrei ed utilizzati come "cavie" per esperimenti sulla tubercolosi da medici tedeschi. Il filmato è stato prodotto con delicatezza, portando alla luce i sentimenti provati dai bambini, ma anche con veridicità storica. Una buona opportunità per far riflettere su quanto accaduto e renderci più consapevoli che atti del genere, in un mondo in cui tutti si possano sentire "uomini liberi", non debbano più accadere.




Sempre per avere informazioni utili e conoscere ciò che è stato, vi suggerisco anche di dare un'occhiata al sito "Viaggio nella Shoah" creato da Margherita d'Alessandro e Paolo Gallese:





Ancora dal canale Junior Rai, poi, Nadia Terranova, scrittrice, legge alcune parti del suo libro: "Bruno, il bambino che imparò a volare".
Il libro ricostruisce la vita di Bruno Schulz, ebreo, scrittore, disegnatore e traduttore polacco morto per mano nazista nel 1942. Schulz nacque nel cuore ebraico della cittadina di Drohobycz nella Galizia orientale (oggi ucraina, ieri austroungarica e poi polacca, sovietica e in seguito occupata dai nazisti) e morì in circostanze non chiare, ma certamente ucciso dopo aver subìto ogni tipo di umiliazione e persecuzione. Il libro di Bruno ne racconta l'infanzia e fa emergere il suo rapporto con il padre Jacob, bizzarro maestro di vita, e la sua straordinaria capacità di trasfigurare il disagio in energia vitale che gli permette di "volare". Anche qui "il volo", come nel cortometraggio precedente, prende il significato simbolico di "via di fuga" dalla tremenda realtà vissuta invece dal protagonista. Cliccate sui link di seguito per ascoltare le due parti.....e decidere se volete dedicarvi alla lettura dell'intero libro!!!

I Parte
II Parte

Bibbia: osserviamo i rotoli di Qumran!

Classi terze e quarte

Abbiamo raccontato in classe come, nella storia dello studio della Bibbia, ci sia stata una scoperta importantissima: quella dei rotoli del Mar Morto o rotoli di Qumran, scoperti nel 1947 da un giovane pastore. Vi ricordate?

Furono ritrovati all'interno di una caverna, posizionati in diverse giare. Solo dopo diverse e complesse vicende, furono iniziati gli scavi archeologici ufficiali che riportarono alla luce 800 manoscritti, tra cui 225 contenenti testi biblici (tra questi, il più importante fu l'intero rotolo di Isaia). Per avere maggiori informazioni sui testi che furono ritrovati a Qumran, potete cliccare qui.

Volevo segnalarvi in questo post anche un'interessante opportunità offerta dal Museo di Israele di Gerusalemme: offre la possibilità di visionare alcuni dei più antichi scritti biblici, in modo virtuale. Che ne dite? Andiamo a curiosare?

Clicchiamo qui o sull'immagine per accedere alle pagine del museo e visionare questi reperti archeologici di grande importanza!



domenica 18 gennaio 2015

Il Tempio di Gerusalemme ...al tempo di Gesù - visita virtuale

Classi quarte

Che dite, ce ne andiamo in gita??? Vi andrebbe di raggiungere la città di Gerusalemme?
Purtroppo non posso accompagnarvi realmente fin laggiù, ma vi propongo questo interessante viaggio "virtuale" con visita guidata all'interno dell'antico Tempio di Gerusalemme, così come si presentava al tempo in cui visse Gesù. Potrete  vedere i vari cortili, tra cui quello dei Sacerdoti con tanto di altare dei sacrifici e persino entrare, come faceva una volta all'anno il Sommo Sacerdote, nel Santo dei Santi e trovarvi davanti all'Arca dell'Alleanza!
Non mi resta che augurarvi....Buona gita!
mMg



mercoledì 14 gennaio 2015

I Vangeli della nascita...in una mappa!

Classi quarte

Vi posto una mappa riassuntiva sui Vangeli di Matteo e di Luca; spero vi sia utile per lo studio. Potete semplicemente leggerla dal blog, oppure scaricarla sul vostro pc, cliccando sulla freccina che guarda verso il basso, per il download. In questo modo poi potrete anche stamparla e tenerla a portata di mano per il ripasso!
Buon lavoro!
ci vediamo a scuola...
mMg

domenica 4 gennaio 2015

Una fiaba....per l'Epifania!

La “vera” storia della Befana

Una fiaba di don Giampaolo Perugini

In un villaggio, non molto distante da Betlemme, viveva una giovane donna che si chiamava Befana. Non era brutta, anzi, era molto bella e aveva parecchi pretendenti.. Però aveva un pessimo caratteraccio. Era sempre pronta a criticare e a parlare male del prossimo. Cosicché non si era mai sposata, o perché non le andava bene l’uomo che di volta in volta le chiedeva di diventare sua moglie, o perché l’innamorato – dopo averla conosciuta meglio – si ritirava immediatamente.
Era, infatti, molto egoista e fin da piccola non aveva mai aiutato nessuno. Era, inoltre, come ossessionata dalla pulizia. Aveva sempre in mano la scopa, e la usava così rapidamente che sembrava ci volasse sopra. La sua solitudine, man mano che passavano gli anni, la rendeva sempre più acida e cattiva, tanto che in paese avevano cominciato a soprannominarla “la strega”. Lei si arrabbiava moltissimo e diceva un sacco di parolacce. Nessuno in paese ricordava di averla mai vista sorridere. Quando non puliva la casa con la sua scopa di paglia, si sedeva e faceva la calza. Ne faceva a centinaia. Non per qualcuno, naturalmente! Le faceva per se stessa, per calmare i nervi e passare un po’ di tempo visto che nessuno del villaggio veniva mai a trovarla, né lei sarebbe mai andata a trovare nessuno. Era troppo orgogliosa per ammettere di avere bisogno di un po’ di amore ed era troppo egoista per donare un po’ del suo amore a qualcuno. E poi non si fidava di nessuno. Così passarono gli anni e la nostra Befana, a forza di essere cattiva, divenne anche brutta e sempre più odiata da tutti. Più lei si sentiva odiata da tutti, più diventava cattiva e brutta.
Aveva da poco compiuto settant’anni, quando una carovana giunse nel paese dove abitava. C’erano tanti cammelli e tante persone, più persone di quante ce ne fossero nell’intero villaggio. Curiosa com’era vide subito che c’erano tre uomini vestiti sontuosamente e, origliando, seppe che erano dei re. Re Magi, li chiamavano. Venivano dal lontano oriente, e si erano accampati nel villaggio per far riposare i cammelli e passare la notte prima di riprendere il viaggio verso Betlemme. Era la sera prima del 6 gennaio. Borbottando e brontolando come al solito sulla stupidità della gente che viaggia in mezzo al deserto e disturba invece di starsene a casa sua, si era messa a fare la calza quando sentì bussare alla porta. Lo stomaco si strinse e un brivido le corse lungo la schiena. Chi poteva essere? Nessuno aveva mai bussato alla sua porta. Più per curiosità che per altro andò ad aprire. Si trovò davanti uno di quei re. Era molto bello e le fece un gran sorriso, mentre diceva: “Buonasera signora, posso entrare?”. Befana rimase come paralizzata, sorpresa da questa imprevedibile situazione e, non sapendo cosa fare, le scapparono alcune parole dalla bocca prima ancora che potesse ragionare: “Prego, si accomodi”. Il re le chiese gentilmente di poter dormire in casa sua per quella notte e Befana non ebbe né la forza né il coraggio di dirgli di no. Quell’uomo era così educato e gentile con lei che si dimenticò per un attimo del suo caratteraccio, e perfino si offrì di fargli qualcosa da mangiare. Il re le parlò del motivo per cui si erano messi in viaggio. Andavano a trovare il bambino che avrebbe salvato il mondo dall’egoismo e dalla morte. Gli portavano in dono oro, incenso e mirra. “Vuol venire anche lei con noi?”. “Io?!” rispose Befana.. “No, no, non posso”. In realtà poteva ma non voleva. Non si era mai allontanata da casa.
Tuttavia era contenta che il re glielo avesse chiesto. “Vuole che portiamo al Salvatore un dono anche da parte sua?”. Questa poi… Lei regalare qualcosa a qualcuno, per di più sconosciuto. Però le sembrò di fare troppo brutta figura a dire ancora di no. E durante la notte mise una delle sue calze, una sola, dove dormiva il re magio, con un biglietto: “per Gesù”. La mattina, all’alba, finse di essere ancora addormentata e aspettò che il re magio uscisse per riprendere il suo viaggio.
Era già troppo in imbarazzo per sostenere un’altra, seppur breve, conversazione.
Passarono trent’anni. Befana ne aveva appena compiuti cento. Era sempre sola, ma non più cattiva. Quella visita inaspettata, la sera prima del sei gennaio, l’aveva profondamente cambiata. Anche la gente del villaggio nel frattempo aveva cominciato a bussare alla sua porta. Dapprima per sapere cosa le avesse detto il re, poi pian piano per aiutarla a fare da mangiare e a pulire casa, visto che lei aveva un tale mal di schiena che quasi non si muoveva più. E a ciascuno che veniva, Befana cominciò a regalare una calza. Erano belle le sue calze, erano fatte bene, erano calde. Befana aveva cominciato anche a sorridere quando ne regalava una, e perciò non era più così brutta, era diventata perfino simpatica.
Nel frattempo dalla Galilea giungevano notizie di un certo Gesù di Nazareth, nato a Betlemme trent’anni prima, che compiva ogni genere di miracoli. Dicevano che era lui il Messia, il Salvatore. Befana capì che si trattava di quel bambino che lei non ebbe il coraggio di andare a trovare.
Ogni notte, al ricordo di quella notte, il suo cuore piangeva di vergogna per il misero dono che aveva fatto portare a Gesù dal re magio: una calza vuota... una calza sola, neanche un paio! Piangeva di rimorso e di pentimento, ma questo pianto la rendeva sempre più amabile e buona.
Poi giunse la notizia che Gesù era stato ucciso e che era risorto dopo tre giorni. Befana aveva allora 103 anni. Pregava e piangeva tutte le notti, chiedendo perdono a Gesù. Desiderava più di ogni altra cosa rimediare in qualche modo al suo egoismo e alla sua cattiveria di un tempo. Desiderava tanto un’altra possibilità ma si rendeva conto che ormai era troppo tardi.
Una notte Gesù risorto le apparve in sogno e le disse: “Coraggio Befana! Io ti perdono. Ti darò vita e salute ancora per molti anni. Il regalo che tu non sei venuta a portarmi quando ero bambino ora lo porterai a tutti i bambini da parte mia. Volerai da ogni capo all’altro della terra sulla tua scopa di paglia e porterai una calza piena di caramelle e di regali ad ogni bambino che a Natale avrà fatto il presepio e che, il sei gennaio, avrà messo i re magi nel presepio. Ma mi raccomando! Che il bambino sia stato anche buono, non egoista... altrimenti gli metterai del carbone dentro la calza sperando che l’anno dopo si comporti da bambino generoso”.
E la Befana fece così e così ancora sta facendo per obbedire a Gesù.
Durante tutto l’anno, piena di indicibile gioia, fa le calze per i bambini... ed il sei gennaio gliele porta piene di caramelle e di doni.
È talmente felice che, anche il carbone, quando lo mette, è diventato dolce e buono da mangiare!


E ora, vi propongo un puzzle con cui ricostruire l'immagine della Befana! Buon divertimento!
mMg




sabato 3 gennaio 2015

Giochino sul Natale....


Per questi ultimi giorni di vacanza vi posto un giochino che vi aiuta a ripassare gli eventi legati alla nascita di Gesù....in modo divertente!
Ad ogni domanda, dovrete scegliere la parola mancante...Se rispondete in modo corretto, potete accedere al gioco molto semplice. Dovrete guidare un pesciolino facendo in modo che possa cibarsi di altri pesciolini più piccoli.....Ma attenzione! Dovrete essere bravi ad evitare le bombe che appariranno all'improvviso! Ce la farete??
Cliccate su "Start" per iniziare.