giovedì 27 febbraio 2014

La festa ebraica di Purim

In occasione dell'avvicinarsi del nostro Carnevale, posto alcune informazioni su una festa ebraica che un po' lo ricorda: mi riferisco alla festa di Purim, durante la quale anche gli ebrei si travestono per celebrare una grande vittoria segnata per la storia del loro popolo.
La Bibbia, infatti, nel libro di Ester (capitoli 1-8), racconta un fatto accaduto circa 2.500 anni fa in Persia, durante il regno di re Assuero e di come questa regina riuscì a salvare il popolo dallo sterminio, orchestrato da un perfido ministro del re, Haman.
Se volete leggere la storia, potete cliccare qui per accedere al racconto.

La festa ebraica di Purim (letteralmente il nome della festa significa "sorti") dura due giorni, uno dei quali dedicato al digiuno, in ricordo della regina Ester che digiunò e pregò Dio prima di recarsi dal re per difendere il suo popolo; nell'altro si legge l’intera storia della regina Ester ricordando come, insieme allo zio Mardocheo, questa abbia contribuito a salvare il popolo ebreo dalle mani del perfido ministro Haman. A proposito di questa lettura, una caratteristica curiosa e molto divertente per i bambini è quella di fare molto rumore con una "raganella" ogni qualvolta viene pronunciato il nome di Amàn. Sapete cos'è una raganella?
È uno strumento molto rumoroso, che si adopera durante la lettura della Meghillà. Ogni volta che viene citato il nome del vile e crudele Haman, i ragazzi agitano le raganelle, facendo un gran fracasso, per dimostrare il loro disprezzo nei suoi riguardi.

Durante la festa è consuetudine banchettare e vestirsi in maschera, scambiarsi doni e offrire elemosine ai bisognosi. Il tutto in un clima di festa, gioia e divertimento, simile a quello che noi viviamo durante il Carnevale.
Come dolce tipico, vengono mangiate le "orecchie di Haman", triangoli di pasta fritta, serviti con zucchero a velo, frutta secca e anche in varianti con marmellata di prugne (QUI potete trovare la ricetta per cucinare questo dolcetto!).


Anche la musica e le danze sono un elemento che in ogni festa non manca mai, e nemmeno a Purim! Di seguito, potete ascoltare un canto tipico di questa festa che è "Hava Nagila" (il titolo significa "Rallegriamoci") e seguire la danza che lo accompagna. Buon ascolto e buona visione!




giovedì 20 febbraio 2014

Laboratorio didattico sulla liturgia

Classi quinte


Come promesso, vi posto un'anteprima con alcune delle foto scattate durante l'incontro che abbiamo avuto lunedì scorso con Roberto sui paramenti e sugli arredi liturgici.
Le altre foto ed i video li vedremo insieme in classe. Buona visione!
mMg


lunedì 17 febbraio 2014

Paramenti o Arredi liturgici?

Classi quinte



Per rimanere in tema rispetto alla lezione che abbiamo svolto oggi insieme a Roberto, vi posto un esercizio di associazione.
Tra gli elementi indicati dovrete raggruppare quelli che appartengono alla categoria dei Paramenti liturgici e quelli che appartengono agli Arredi liturgici. Saprete riconoscerli?

Provate....Ma attenzione! Avete un solo minuto di tempo per completare l'esercizio!
Ci si vede a scuola.
mMg

Paramenti e arredi liturgici

martedì 11 febbraio 2014

Festa della Beata Vergine di Lourdes


Avrete sentito parlare qualche volta di Lourdes, no?! Ebbene, in questo sperduto paesino ai piedi dei Pirenei, in Francia, tantissimi anni fa è apparsa la Madonna ad una bambina molto povera di nome Bernadette. Non è apparsa una sola volta, ma ben diciotto volte. La prima volta è stata l’11 febbraio del 1858. 
Oggi la Chiesa, proprio in questo giorno (11 febbraio) festeggia la Vergine di Lourdes e questo giorno è detto anche “Festa del Malato”, proprio perché la Madonna a Lourdes ha compiuto, da quel giorno in cui è apparsa, diversi miracoli e da allora molti ammalati provenienti da diverse parti del mondo, ogni anno, vanno in quella grotta soli o accompagnati dai volontari di una associazione, l’Unitalsi (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati Lourdes e Santuari Internazionali).

Ma cerchiamo di conoscere meglio la storia di Lourdes e la vita di Bernadette, divenuta santa l’8 dicembre del 1933, proprio nella festa dell'Immacolata Concezione, con le informazioni che vi riporto qui di seguito, recuperate sul sito Qumran2.net. Buona lettura!
mMg

Ecco Bernadette

La sua infanzia
Bernadette nasce il 7 gennaio 1844 al mulino di Boly. All’età di circa dieci mesi, a causa di un incidente successo alla madre, viene mandata a Bartrès da un’amica di famiglia, dove rimane per due anni. Il papà è un uomo molto sfortunato e fatica a mantenere la famiglia numerosa, perciò i Soubirous devono abbandonare il mulino iniziando il loro dramma di miseria e sofferenza. Nel 1855 a Lourdes scoppia un’epidemia di colera e tutti quelli che ne hanno i mezzi scappano: ovviamente i Soubirous rimangono, Bernadette si ammala e dopo molte sofferenze guarisce, ma l’asma e una tubercolosi ossea alle gambe per tutta la vita le minerà la salute. Nell’ inverno successivo, a causa della sempre maggiore povertà, Bernadette e la famiglia si trasferiscono al “cachot”, una stanza buia, umida e malsana di un ex-carcere. Ma le tribolazioni continuano: nel 1857 Francçois Soubirous viene arrestato con l’accusa falsa del furto di alcuni sacchi di farina. In seguito viene rilasciato per l’infondatezza dell’accusa, ma ormai i Soubirous sono stati segnati.

Il suo carattere
Nonostante le avversità, Bernadette è una ragazza vivace, ama giocare e, soprattutto, è umile. E’ povera, la più povera del paese ma non se ne vergogna, non si nasconde ed anche quando diviene il centro dell’attenzione continua a vivere al “cachot”, fino a quando l’assedio dei curiosi non è così insopportabile da convincerla a trasferirsi al collegio delle suore. L'amore dei suoi e la forte fede in Dio le fanno sopportare anche i tempi più bui, sempre a testa alta per le strade di Lourdes. Rifiuta sempre ogni offerta di denaro e rifiuta anche di essere considerata un “oggetto di culto”. La sua vera ricchezza è quella spirituale, fatta di semplicità, umiltà e disponibilità verso tutti. Per questo la Madonna la sceglie.

L’ospedale di Lourdes
Il 15 luglio 1860 Bernadette viene ricoverata all'ospedale, per un ennesimo attacco di asma, dove rimane fino alla sua definitiva partenza da Lourdes. Qui, pur essendo protetta, oltre agli incontri con i devoti e i curiosi è anche sottoposta ad una serie di interrogatori da parte delle autorità. Vive quì sei anni e lì matura la scelta di diventare suora.


Il convento di Nevers
Il 7 luglio 1866 parte per Nevers, dove vive un’alternanza di piccole gioie quotidiane, di preghiera, di soddisfazioni per il lavoro in infermeria ma anche di umiliazioni. Dal maggio 1870 al gennaio 1871 sempre a causa della sua scarsa salute più volte le è somministrata l’Estrema Unzione. Una volta terminato il noviziato Bernadette, ora suor Maria Bernard, non ha, come le altre, una destinazione ed un incarico ben preciso in quanto giudicata “buona a nulla”, ma il solo incarico della preghiera ed in via ufficiosa viene anche messa a lavorare in infermeria dove prende su di sé ogni compito e responsabilità, in silenzio. Neanche a Nevers le viene risparmiato il supplizio di parlare delle apparizioni ad “estranei illustri”. Nel 1869 deve subire la visita dei redattori delle prime due edizioni, diverse tra loro, del racconto dei fatti di Lourdes, redattori che volevano convincerla a legittimare la propria versione dei fatti: in quel momento Bernadette capisce che ogni sua parola viene utilizzata come un’arma. Nel 1875 la storia di Bernadette si confonde con quella delle sue malattie. Dall’11 dicembre 1878 è costretta a letto.


La sua agonia e morte
Quella di Bernadette, prima della morte, è una lunga agonia fisica e, soprattutto, spirituale: le costava tantissimo l’inattività, l’essere di peso e il non poter svolgere più alcun servizio. Il 28 marzo 1879 le si propone un’altra volta il sacramento dell’Estrema Unzione. Bernadette accetta per obbedienza il sacramento e si prepara alla fine. Muore il 16 aprile 1879.


Il papà di Bernardette
Francçois Soubirous nasce a Lourdes il 7 luglio 1807 e muore il 4 marzo del 1871. Sposa Louise Casterot il 9 gennaio 1853. E’ mugnaio. Un giorno mentre scalpella le ruote del mulino perchè logore, una scheggia gli rovina irreparabilmente l’occhio sinistro. Le sue condizioni economiche non sono mai state troppo buone, il 24 giugno del 1854 abbandona con la famiglia il mulino di Boly lavorando a giornata qua e là fino a ridursi alla miseria. Un giorno al fornaio vengono rubati due sacchi di farina e Francçois è sospettato del furto e arrestato. (“E’ la miseria che lo rende sospettabile!”). Verrà rilasciato perché riconosciuto innocente ma il disonore del carcere si aggiungerà alla povertà. Nonostante le apparizioni e la notorietà, resterà sempre umile e disagiato.


La mamma di Bernardette
Luoise Casterot nasce a Lourdes il 28 settembre 1825 e muore l’8 dicembre 1866 pochi mesi dopo la partenza di Bernadette per Nevers. Sposa Francçois a 17 anni, lui ne aveva 34. Ha 9 figli dei quali solo cinque sopravvivono. E’ molto severa nei riguardi dell’educazione dei figli. Ci tiene molto alla loro cura e lavora per loro duramente. Ha delle attenzioni particolari per Bernadette a causa dei suoi numerosi problemi di salute. Di fronte alle apparizioni è in un primo momento ostile, alle amiche dice: “Ho una figlia stupida e malata, e ora è convinta di avere delle visioni!”. In seguito però cambia idea e accompagna spesso la figlia alla grotta Massabielle.


LA GROTTA DI MASSABIELLE
Il cuore e l’attrattiva di Lourdes per milioni di pellegrini è la Grotta di Massabielle. La Grotta è un semplice incavo nella roccia, dove un tempo andavano a riparo i maiali. In questo luogo, l’11 febbraio 1858, Bernadette vede una giovane donna vestita di bianco, con una fascia azzurra e una rosa gialla su ognuno dei piedi che tiene un rosario sul braccio. Il nome Massabielle deriva da “massavielle” che nel dialetto locale significa “vecchia roccia”. Infatti è una massa rocciosa alta 27 metri. E’ circondata da alberi, ricoperta da cespugli ed edera. E’ annerita dal fumo dei ceri collocati in un grande candelabro e che vi ardono in continuazione. L’interno è formato da tre aperture irregolari e intercomunicanti. La più grande è profonda 8 metri, alta 6 e larga 5. In questa massa rocciosa e piena di crepacci in alto a destra c’è una nicchia ovale, proprio qui l’Immacolata appariva a Bernadette. All'epoca delle apparizioni il canale del mulino di Savy raggiungeva il Gave du Pau proprio davanti alla grotta di Massabielle. La confluenza del canale e del fiume formava un ponte di ciottoli e sabbia dove si trovava Bernadette al momento delle apparizioni. Il corso del fiume è stato poi deviato nel tempo per allungare lo spazio davanti alla grotta. Il 4 marzo 1864 in questa nicchia è stata collocata e benedetta una statua di marmo bianco di Carrara. Sul suo piedistallo è scolpito in dialetto locale “QUE SOY ERA IMMACULADA COUNCEPCIOU” (“IO SONO L’IMMACOLATA CONCEZIONE”). Sono le parole che la Madonna disse a Bernadette durante la 16^ apparizione.

Il fondo della grotta al tempo delle apparizioni era ricoperto da terriccio misto a sabbie ghiaia. La grotta è stata sistemata definitivamente nel 1955: ripulita al suo interno e pavimentata con lastre di marmo. Al centro è stato collocato un altare per le celebrazioni di messe e altri riti religiosi. Dietro l’altare c’è una cassetta dove si possono deporre le proprie intenzioni di preghiera. Piantato nella roccia si trova ancora il roseto che il parroco di Lourdes aveva chiesto come dimostrazione di miracolo che la “Signora” facesse fiorire nel mese di febbraio. Su di un grande candelabro a destra ardono ininterrottamente dei ceri, simbolo della devozione per Maria di milioni di fedeli pellegrini a Lourdes. In fondo alla grotta a sinistra si trova si trova la Sorgente dell’acqua che sgorga dalla viva roccia. E’ coperta da una lastra di cristallo ed illuminata. Davanti alla grotta è stato realizzato un grande piazzale per permettere ai pellegrini di partecipare alle cerimonie o di pregare silenziosamente. Nel suo insieme, la grotta di Massabielle ha conservato quel suo aspetto semplice che l’ha sempre contraddistinta. Lì oggi, ogni giorno, durante il periodo dei pellegrinaggi, che va da aprile a ottobre, dalle 6 del mattino fino alle 9.30 di sera, vengono celebrate sante messe in diverse lingue.


La processione “aux flambeaux”
E' una tra le più belle e suggestive celebrazioni che si svolgono a Lourdes. Ogni sera i pellegrini si riuniscono davanti alla grotta alle 20.30 per partire in processione tenendo dei ceri accesi in mano. Recitano il rosario e cantano l’Ave Maria le cui strofe ripercorrono la storia delle apparizioni, le litanie della Vergine ed altri canti.
La processione si conclude abitualmente sull’Esplanade, che è la piazza di fronte all'Incoronata, con il canto del Credo o del Salve Regina e la benedizione dei Vescovi e dei preti presenti.



Altri approfondimenti:

- Notizie su Bernadette Soubirous dal sito SantieBeati

- Un filmato con la storia di Bernadette Soubirous raccontata dal canale YouTube di don Mauro Manzoni


- Un altro filmato video con la storia delle apparizioni in un film storico tradotto in italiano "BERNADETTE SOUBIROUS" di JEAN DELANNOY


sabato 8 febbraio 2014

Colori e paramenti liturgici

Classi quinte



Abbiamo parlato in classe del calendario liturgico che per la Chiesa cristiana indica i tempi dei riti e delle festività che avvengono nell'arco dell'anno per celebrare la vita di Gesù. 
Ogni tempo è contraddistinto da un colore differente, per poter comunicare al fedele l'atteggiamento richiesto durante il periodo.
Vi propongo questa presentazione del sito Micromedia Bambini, in cui un simpatico chierichetto vi aiuta a comprendere l'uso dei colori e vi insegna il nome di alcuni paramenti sacri che il sacerdote utilizza durante la Messa.




Se preferite qualcosa di più interattivo, vi posto anche un "poster virtuale" realizzato dal collega Luca Fabbri:
Sul blog del collega, inoltre, potete trovare notizie sulla storia della riforma del calendario, dove comprendere la diversità tra calendario giuliano e calendario gregoriano.
Buon approfondimento!
mMg

venerdì 7 febbraio 2014

50.000 volte grazie!

A tutti gli alunni, ai docenti, colleghi e non, ai genitori e ai visitatori occasionali che in questi anni sono passati di qui, il mio ringraziamento per aver contribuito ad alimentare questo blog didattico!
Abbiamo raggiunto le 50.000 visite ed è un traguardo che abbiamo toccato insieme!

mercoledì 5 febbraio 2014

Parole chiave sui profeti

Classi quarte


Propongo un esercizio semplice di ripasso:
Cercate nello schema qui sotto le parole indicate (le parole-chiave composte da più parole sono indicate senza spazi) ....e provate a costruire delle frasi che le contengano. In questo modo potrete verificare quanto ne sapete sui profeti e sulle loro caratteristiche.
Buon lavoro!
mMg


Make Your Own Word Search

domenica 2 febbraio 2014

Festa della Candelora

Oggi la Chiesa cattolica celebra la presentazione al Tempio di Gesù (Lc 2,22-39), popolarmente più conosciuta come festa della Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti"; così infatti il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.




"Per la santa Candelora
se nevica o se plora
dell'inverno siamo fora;
ma se l'è sole o solicello
siamo sempre a mezzo inverno."
(antico proverbio popolare legato al clima e alle stagioni)


La festa, come molte nella liturgia romana, ha un’origine pagana. Il mese di Febbraio era l’ultimo del calendario romano, quello che chiudeva l'anno: il termine “Februarius” (derivante da “februa”) significava “purificazione”. Il quindicesimo giorno di Februarius venivano inaugurati i Lupercali, le festività in onore del Dio Luperco, il quale, secondo la tradizione, sorvegliava le greggi e le proteggeva dall'assalto dei lupi. Il culto di Luperco era molto importante per il suo valore purificativo ed i suoi sacerdoti, godevano di gran prestigio.
Fu papa Gelasio I nel V secolo d.C. ad ottenere il permesso dal senato di Roma e “sostituire i lupercali” con la festa della candele mantenendone il significato di rito purificativo, dedicandolo però alla Vergine. Il nome venne cambiato in “Festa delle Candele” (Candelora), in quanto adottate come simbolo della purificazione. 

La candela, ricevuta oggi durante la celebrazione, è l'invito a trasformare la nostra esistenza in una candela nella mani di Dio, a passare dalle tenebre alla luce di Cristo, per essere condotti sulla via del bene.

Festa di luce, dunque la Candelora, quella luce di Cristo che illumina tutti i popoli; festa dell'incontro (così era detta anticamente) tra l'attesa profetica e il suo compimento; festa della vita, che sorge e che tramonta.
Buona festa della Candelora e....buona vita!
mMg