Oggi la Chiesa cattolica celebra la presentazione al Tempio di Gesù (Lc 2,22-39), popolarmente più conosciuta come festa della Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti"; così infatti il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.
"Per la santa Candelora
se nevica o se plora
dell'inverno siamo fora;
ma se l'è sole o solicello
siamo sempre a mezzo inverno."
(antico proverbio popolare legato al clima e alle stagioni)
La festa, come molte nella liturgia romana, ha un’origine pagana. Il mese di Febbraio era l’ultimo del calendario romano, quello che chiudeva l'anno: il termine “Februarius” (derivante da “februa”) significava “purificazione”. Il quindicesimo giorno di Februarius venivano inaugurati i Lupercali, le festività in onore del Dio Luperco, il quale, secondo la tradizione, sorvegliava le greggi e le proteggeva dall'assalto dei lupi. Il culto di Luperco era molto importante per il suo valore purificativo ed i suoi sacerdoti, godevano di gran prestigio.
Fu papa Gelasio I nel V secolo d.C. ad ottenere il permesso dal senato di Roma e “sostituire i lupercali” con la festa della candele mantenendone il significato di rito purificativo, dedicandolo però alla Vergine. Il nome venne cambiato in “Festa delle Candele” (Candelora), in quanto adottate come simbolo della purificazione.
La candela, ricevuta oggi durante la celebrazione, è l'invito a trasformare la nostra esistenza in una candela nella mani di Dio, a passare dalle tenebre alla luce di Cristo, per essere condotti sulla via del bene.
Festa di luce, dunque la Candelora, quella luce di Cristo che illumina tutti i popoli; festa dell'incontro (così era detta anticamente) tra l'attesa profetica e il suo compimento; festa della vita, che sorge e che tramonta.
Buona festa della Candelora e....buona vita!
mMg
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