È un sabato di grande silenzio, vissuto nel pianto dei primi discepoli che hanno ancora nel cuore le immagini dolorose della morte di Gesù, letta come la fine dei loro sogni...
È anche il Sabato santo di Maria, madre fedele nell’amore che vive il suo Sabato santo nelle lacrime ma insieme nella forza della fede, sostenendo la fragile speranza dei discepoli...
È in questo sabato, che sta tra il dolore della Croce e la gioia di Pasqua, che i discepoli sperimentano il silenzio di Dio, la pesantezza della sua apparente sconfitta, la dispersione dovuta all’assenza del Maestro, apparso agli uomini come il prigioniero della morte.
In questo “grande Sabato”, la fede di tutta cristianità si illumina della speranza gioiosa di una vita nuova!
Ma cosa pensavano Giuda, Tommaso, Pietro, Giovanni, Maria e il Centurione la mattina del SABATO SANTO?
Ecco un’ipotesi dal sito Qumran2.net :
GIUDA
Cosa ho fatto?
Dopo tutto questo tempo, questi tre anni passati insieme, ci conoscevamo bene, avevo visto Gesù fare dei miracoli grandiosi. Eppure non ho saputo capirlo, e così per guadagnare 30 denari, non ci ho pensato due volte e ho “venduto” Gesù ai sacerdoti del Tempio.
Ma quando sono andato nell’orto per salutarlo, e permettere così ai sacerdoti di individuarlo perché era buio, Lui mi ha guardato con uno sguardo carico sì di affetto, ma triste; eppure anche allora mi ha chiamato: amico.
Ecco è stato in quel momento che ho compreso di aver fatto l’errore più grande della mia vita, non ho avuto fiducia in Lui e l’ho consegnato.
Ho tradito tutti i miei amici, non mi restava che scappare, ma anche la fuga sembra non bastarmi, non avrò più pace dentro di me.
TOMMASO
Non ci posso credere.
Gesù è morto in croce come un qualunque assassino! E noi, i suoi amici, dove eravamo? Tutti sparpagliati in giro pieni di paura.
Anch’io mi vergogno a dirlo, ma sono scappato, non sapevo proprio cosa fare, quando l’hanno catturato, con l’aiuto di Giuda, non ci ha neanche chiesto di difenderlo.
E adesso Lui è morto, che cosa ne sarà di noi, costretti a nasconderci perché i soldati ci cercano?
GIOVANNI
Non riesco a smettere di pensarci.
In questi giorni sono successe tante cose, la più importante: Gesù è morto in croce.
Sì sembra quasi impossibile eppure è così, e io ero l’unico dei miei compagni ad essergli vicino, se ne erano andati tutti spaventati. Anch’io avrei voluto andar via, ma come potevo lasciarLo solo? Così l’ho seguito fino al Golgota, non mi sembrava vero, tutti gli sputavano addosso, lo insultavano, e dire che erano gli stessi che Domenica avevano gridato: “Osanna al Figlio di David” e sventolavano le palme.
Quando l’ho visto su quella croce non ho potuto trattenere le lacrime, e Lui nonostante tutto chiedeva al Padre di perdonare quelli che lo stavano uccidendo. Poi mi ha visto, mi ha guardato con quel suo sguardo pieno di dolore, ma anche di affetto e… mi ha affidato Maria, la sua mamma, mi ha detto di prendermi cura di lei.
PIETRO
Sì è vero ho detto “Non so chi sia, non lo conosco”.
Gesù mi ha deluso, mi sembra quasi di non conoscerlo. Domenica scorsa siamo entrati a Gerusalemme acclamati dalla folla e adesso: Gesù è stato catturato, ucciso e noi siamo dei ricercati.
Però se ci penso, mi sembra quasi impossibile, l’altro giorno quando ho detto quelle parole non volevo, è stato più forte di me, sono uscite da sole; poi è uscito in cortile Lui scortato dalle guardie: Gesù mi ha cercato con lo sguardo e mi ha guardato, proprio io che avevo giurato di stargli sempre vicino e che invece…
Allora sì che non ho potuto trattenermi dal piangere, perché Gesù mi vuole ancora bene nonostante tutto, ed è morto in croce per me!
MARIA
Non può essere finito tutto
Sono sfinita. E’ sempre straziante per una madre veder morire il proprio figlio, ma vederlo morire in croce come è morto il mio Gesù ti distrugge. Mi sembrava di morire. Eppure Lui continuava a chiedere perdono per tutti.
Non c’era nessuno dei suoi amici, di quelli che avevano vissuto con Lui, c’era solo il più piccolo e più affezionato: Giovanni, e dalla croce Gesù me l’ha affidato, mi ha detto di prendermi cura di lui come se fosse mio figlio.
Non mi sembra vero che adesso Lui non ci sia più, non può essere finito tutto.
IL CENTURIONE
Chi altro poteva fare una cosa simile se non il Figlio di Dio
E’ davvero incredibile quello che ho visto, non sembrava proprio un malfattore, non si è ribellato, anzi dalla sua croce ha chiesto perdono per noi che lo stavamo uccidendo!
Chi altro poteva fare una cosa simile se non il Figlio di Dio, ucciso ingiustamente e abbandonato dalla sua gente.
E’ stato terribile vederlo morire, ma soprattutto vedere sua madre ai piedi della croce, che donna straordinaria deve essere, perché non ha fatto grandi scenate come succede spesso, ma è rimasta composta nel suo dolore enorme, gli occhi fissi verso suo figlio.
Per aiutare a riflettere sulla Pasqua, posto un breve racconto di G.Rodari, dal testo "Favole al Telefono":
IL SEMAFORO BLU
Una volta il semaforo che sta a Milano, in piazza del Duomo, fece una cosa strana. Tutte le sue luci, ad un tratto, si tinsero di blu', e la gente non sapeva più come regolarsi. "Attraversiamo o non attraversiamo? Stiamo o non stiamo?" Da tutti i suoi occhi, in tutte le direzioni, il semaforo diffondeva l'insolito segnale blu', di un blu' che così blu' il cielo di Milano non era stato mai. In attesa di capirci qualcosa gli automobilisti strepitavano e strombettavano, i motociclisti facevano ruggire lo scappamento e i pedoni più grassi gridavano: "Lei non sa chi sono io!"
Gli spiritosi lanciavano frizzi: "Il verde se lo sarà mangiato il commendatore, per farci una villetta in campagna.
Il rosso lo hanno adoperato per tingere i pesci ai Giardini. Col giallo sapete che ci fanno? Allungano l'olio d'oliva."
Finalmente arrivò un vigile e si mise in mezzo all'incrocio a districare il traffico. Un altro vigile cercò la cassetta dei comandi per riparare il guasto, e tolse la corrente. Prima di spegnersi il semaforo blu' fece in tempo a pensare:
"Poveretti! Io avevo dato il segnale di - via libera - per il cielo. Se mi avessero capito, ora tutti saprebbero volare. Ma forse gli è mancato il coraggio."
Il semaforo blu, è un intruso assolutamente “diverso”, nel solito tran-tran quotidiano. Gli uomini sono abituati, come gli automobilisti, a vivere con la testa china sul volante, badando alla strada, ciascuno chiuso nelle proprie preoccupazioni di lavoro, di denaro, di mille “grane” quotidiane. Il semaforo che diventa blu è qualcosa che dice: “Fermi ragazzi! Alzate gli occhi, osate, guardate oltre!”
L'andare oltre alle apparenze, capire il valore di ogni cosa e di ogni momento vissuto....questo è l'importante per riuscire a vedere con occhi nuovi!
In questa santissima notte, assisteremo al combattimento tra la luce e le tenebre. Parteciperemo alla vittoria di Cristo che sconfigge le tenebre della morte e ci dona la luce della risurrezione. Immersi in questa festa di luce ascolteremo il canto dell’annuncio pasquale… canto che entrerà nel nostro cuore accendendo una gioiosa speranza.
BUONA PASQUA DI RISURREZIONE!
mMg
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