sabato 4 ottobre 2014

S.Francesco e il Creato

Cipresso di San Francesco: è stato piantato dal Santo nel 1213.
E' alto 25 metri, circonferenza alla base 5,30 m. e sotto i primi 
rami 7,30 m. E' visibile l'intervento provvisionale di messa
 in sicurezza realizzato nel dicembre 2000.

La chiesa ricorda oggi San Francesco d'Assisi, in tutto il mondo conosciuto per il suo stile di vita, basato su semplicità e povertà, e per il suo Amore per il Creato di Dio, di cui anch'egli si sentiva parte. Vi ricordate chi è S.Francesco, vero? Qui e qui potete trovare un po' di notizie, in caso ne abbiate bisogno!

Le parole di S.Francesco, risultano ancora molto attuali perchè purtroppo non siamo ancora capaci di difendere e amare come lui il nostro pianeta: in ogni gesto del santo di Assisi c'è un amore infinito per Dio e le sue creature, tutte quante.....E' accaduto che Francesco manifestasse rispetto perfino per un ramo secco, del quale ha visto ancora l'utilità! 
Propongo qui di seguito una piccola leggenda, che spero aiuti a riflettere sul significato di quanto predicato da questo santo. Essa racconta di come riuscì a piantare un ramoscello avvizzito e a renderlo ancora fecondo, in quanto da esso sbocciarono freschi germogli di cipresso: 

LA LEGGENDA DI FRATE CIPRESSO
Per il colle, pianamente in un tuo mattino aprile, ascendea, benedicente, San Francesco tutto umile, nella dolce chiarità. Lunga ed aspra era la via, in fra i rovi e tra le spine, quante spine! Egli via via le mutava in roselline, che spuntavano qua e là. Lentamente il santo andava, ed era al fin del suo viaggio: ogni arbusto s’inchinava, riverente al suo passaggio, domandando: “Chi sarà”? Proseguiva il santo ed ecco, s’impigliò la veste un poco : era un ramo rotto e secco. Pensò allora: “Frate Fuoco per sua preda oggi l’avrà”. Era un ramo di cipresso, lo raccolse il poverello, si servì, contento, d’esso, qual di forte bastoncello, fido amico per chi va. Ma sul fuoco del convento, no, non arse il vecchio ramo; si contorse, quasi il vento gli fischiasse un suo richiamo dalle azzurre immensità. E le foglie gialle e trite non s’accesero, no d’oro: si piegarono stecchite, scricchiolando, quasi in coro, domandassero pietà. Passò allora negli azzurri occhi al santo una visione: sentì canti, udì sussurri, vide tante opere buone per un atto di bontà. E dal fuoco trasse il ramo: “Vuole vivere ed anch’esso vegetare il ramo gramo! Crescerai, frate cipresso, nella mia comunità”. E nell’orto mite e breve lo piantò con le sue mani ed il ramo secco, lieve mise rami, rami, rami… Fu un colosso: ed è ancor là. Qui si culla nell’azzurro: ogni ramo ha il suo nido: e gli uccelli il lor sussurro, danno un fremito ed un grido di bellezza e di bontà. Qui nel chiostro, qui appresso, dolce e vigile cantore, vive ancor frate cipresso, ed è il frate che non muore nella pia comunità.
(Giuseppe Nanni di Verucchio)
Qui di seguito propongo alcuni video animati in cui poter vedere all'opera Francesco con gli elementi del Creato:

I Fioretti di S.Francesco
Parte I


Parte II


mMg

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